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    Explore " allenatori" with insightful episodes like "Domandare per allenare: domande e coaching in allenamento", "Autoefficacia, autonomia e autovalutazione: una guida sicura, con Sara Biondi", "Lo sviluppo del talento: tra prestazione e apprendimento, con Matteo Zago", "Gruppi misti e "per livello"? Dal gioco libero a tolleranza e protagonismo" and "L'Evolution Programme, i nuovi CFT, con Maurizio Marchesini" from podcasts like ""Cambio di Calcio - Il podcast per allenatori", "Cambio di Calcio - Il podcast per allenatori", "Cambio di Calcio - Il podcast per allenatori", "Cambio di Calcio - Il podcast per allenatori" and "Cambio di Calcio - Il podcast per allenatori"" and more!

    Episodes (84)

    Domandare per allenare: domande e coaching in allenamento

    Domandare per allenare: domande e coaching in allenamento

    Oggi facciamo un episodio con una sigla...particolare!

    La ascolterete, ma vi anticipo che l'evento di cui vi parliamo è qui: 

    Ma al netto di questa chicca, tutto il resto è stato fatto partendo dagli spunti e dalle domande ricevute da Laura, Davide e Alessandro, che ringraziamo.

    Oggi parliamo di coaching, in particolare delle relazioni comunicative con i nostri piccoli giocatori nei momenti di allenamento. Cercheremo di rispondere alle vostre domande sul question time (le domande durante gli allenamenti), la dichiarazione degli obiettivi prima di iniziare la seduta e sulle stile comunicativo circa toni e postura corporea.

    Vi anticipiamo che tante volte si faranno riferimenti a due macro-situazioni particolari: quella in cui la nostra squadra deve affrontare un problema e quella in cui la nostra squadra deve, a problema "riconosciuto", trovare la soluzione.

    Non vi anticipiamo più nulla! Buon ascolto.

    Autoefficacia, autonomia e autovalutazione: una guida sicura, con Sara Biondi

    Autoefficacia, autonomia e autovalutazione: una guida sicura, con Sara Biondi

    Eccoci tornati al tema della “testa”. Siamo infatti con Sara Biondi, Psicoterapeuta e Psicologa dello sport, da diversi anni lavora nella polisportiva di Roma APD San Paolo Ostiense. Sara è membro dell’AIPS (associazione italiana psicologia dello sport), di cui è stata membro del direttivo fino allo scorso anno, è una psicologa dello sport con certificazione Europea Fepsace. Ha lavorato con atleti e allenatori di nuoto, calcio, pallavolo, pallacanestro.

    Insomma, chi meglio di lei per parlare di un tema forse oggi ancora più caldo di sempre come quello dell’autoefficacia e dell’autovalutazione?Con lei indagheremo, in maniera dettagliata, questi due strumenti, scoprendo le correlazioni esistenti tra motivazione (intrinseca) e autoefficacia.

    Sara ci spiegherà anche quali sono le risorse sulle quali si basa il senso di autoefficacia: esperienze pregresse, esperienze vicarie, persuasione verbale e stati fisio-emozionali.

    Non solo, perché parleremo anche della relazioni che tutto questo ha con il senso di autonomia e dello “strumento” dell’autovalutazione.Non resta che buttarci con le orecchie in questo episodio!

    Lo sviluppo del talento: tra prestazione e apprendimento, con Matteo Zago

    Lo sviluppo del talento: tra prestazione e apprendimento, con Matteo Zago

    Il talento. C’è molta confusione intorno a questa parola, specie quando la si tratta in ambito di educazione sportiva.

    A volte avere talento sembra quasi essere in grado di rispondere alle esigenze del contesto (quelle dell’allenatore, quelle dell’ambiente, quelle di un risultato). Altre volte sembra essere un’insieme di caratteristiche che si esprimono in determinati momenti per ridisegnare lo stesso contesto, malleandone i limiti e modificandone le caratteristiche. Altrettante volte (molto frequentemente, per la verità) il talento viene confuso per semplice “dote innata”.

    La letteratura si è spesa molto nell’ultimo secolo per capire cosa sia questo talento ed esistono molti suggerimenti in merito al talento espresso in ambito sportivo. Eccoci allora cercare, insieme a chi la ricerca l’ha fatta, un idea “nostra” che possa aiutare a toglierci qualche dubbio e a direzionare le nostre idee.

    Siamo con Matteo Zago. Molti di voi ne avranno già letto alcune ricerche e ne avranno sentito parlare per le sue cariche di docente. Infatti è attualmente docente all’università degli studi di Milano alla facoltà di scienze motorie, scientific advisor di Soccerment, allenatore di una squadra giovanile di in un club professionistico milanese, collaboratore del settore giovanile scolastico della Lombardia in cui riveste la carica docente dei corsi UEFA C.

    Con lui parliamo, appunto, di talento: del suo sviluppo, del binomio tra prestazione e apprendimento e di tutto ciò che l’esperienza di Matteo gli suggerisce essere importante in ambito motorio.

    Gruppi misti e "per livello"? Dal gioco libero a tolleranza e protagonismo

    Gruppi misti e "per livello"? Dal gioco libero a tolleranza e protagonismo

    Chi non si è mai fatto questa domanda?

    Se qualcuno di noi è mai stato con bambini e ragazzi in qualsiasi sport di squadra si sarà reso conto che esistono una serie di problematiche nell'eterogeneità dei gruppi e si sarà chiesto come risolvere la questione. Dividere i bambini? farli allenare per fasce di livello? o lasciarli tutti insieme?

    Se seguiamo l'esempio di squadre professioniste l'idea potrebbe essere selezionare per gruppi di livello. Ma dall'altra parte si dice spesso che il vero sport si fa negli spogliatoi, dove giocano tutti e tutti hanno uguale diritti.

    Partiamo proprio da qui, dall'oratorio. In particolare dal gioco libero che spesso si faceva negli oratori e nelle strade. Che cosa succedeva nella libertà?

    Eccoci qui a darci delle idee su questi temi, tra importanza della sperimentazione del successo e della tolleranza verso la diversità sportiva.

    Buon ascolto!

    L'Evolution Programme, i nuovi CFT, con Maurizio Marchesini

    L'Evolution Programme, i nuovi CFT, con Maurizio Marchesini

    Eccoci con Maurizio Marchesini, Responsabile Tecnico dell’Evolution Programme, gli ex Centri Federali Territoriali, un programma promosso per la conservazione e potenziamento del talento dalla FIGC. Si può dire che Maurizio è “nato” con i CFT e questo programma, seguendone da 6 anni tutta la sua evoluzione.

    Molto spesso si pensa e si parla di questo programma come di un progetto che si limita a delle semplici giornate aggiuntive di allenamento. Si tratta, in realtà, di molto di più!

    Oggi con Maurizio ne scopriremo aspetti più significativi, andando nel dettaglio della sua evoluzione e dell’ambiente di ricerca che ne è alla base, capendo cos’è l’Evolution Programme, vedendo come è evoluto nel tempo, comprendendone gli obiettivi e parlando anche di due principi che ne stanno alla base: la ricerca e sviluppo del talento e la creazione dell’ambiente adeguato alla sua conservazione.

    Il giocatore proattivo, con Corrado Buonagrazia (2 di 2)

    Il giocatore proattivo, con Corrado Buonagrazia (2 di 2)

    Oggi torniamo con Corrado Buonagrazia, attuale coordinatore del settore giovanile dell’Alessandria Calcio.

    Se nello scorso episodio abbiamo parlato di tipo di calciatore e di aspetti e metodi formativi, oggi parliamo della volontà di formare un calciatore “proattivo”, ossia un giocatore che sia protagonista nelle fasi di possesso (mantenere e creare opportunità da gol) e non possesso (essere aggressivi).

    Parliamo anche del valore del “riconoscimento”, una fase del processo di formazione del calciatore secondo Corrado e Alessandria calcio.

    Conoscere, riconoscere e risolvere, con Corrado Buonagrazia (1 di 2)

    Conoscere, riconoscere e risolvere, con Corrado Buonagrazia (1 di 2)

    Oggi siamo con Corrado Buonagrazia, attuale coordinatore del settore giovanile dell’Alessandria Calcio, dopo alcuni anni da istruttore e responsabile tecnico nell’orbita di Juventus.

    Oggi parliamo di tipo di calciatore che si vuole formare, un  giocatore capace di conoscere il gioco attraverso la condivisione di un linguaggio comune (conoscere) e che attraverso tale linguaggio diventi in grado di riconoscere e percepire cosa succede nel gioco per poi risolvere trovando mezzi adatti. Un approccio che Corrado identifica come “conoscere, riconoscere e risolvere”.

    In questo approccio i principi di gioco diventano situazioni da riconoscere e risolvere, situazioni in cui è importante la presenza dell’avversario perché determina il Come.
    Con lui parleremo anche di mezzi di allenamento e di “stile di gioco” e…

    Dai scopritelo ascoltando questo episodio!

    L’importanza degli avversari per l’allenamento

    L’importanza degli avversari per l’allenamento

    “..diciamo che ci adeguiamo alla partita che è in corso, al valore dell’avversario e a quello che ci concede” Dionisi.

    Troppo spesso ci dimentichiamo che l’avversario determina, nel bene e nel male. Siamo abituati a dire “abbiamo giocato male”, “abbiamo fatto bene”, “non abbiamo avuto spazi”. Ma dove inizia davvero la bravura dell’avversario e finisce la nostra? dove esiste nostro merito e nostra colpa?

    L’avversario è un elemento troppo importante per essere così spesso tralasciato. Il rischio è che poi si tralasci anche nelle sedute di allenamento. Come possiamo insegnare a fare scelte se non c’è che le provoca?

    Bisogna tenerne conto. Bisogna tornare a giocare, in maniera sana, e non a controllare.

    Oggi Mister Dionisi ci da l’opportunità di parlare di questo meraviglioso tema: il nostro amato avversario.



    Rubrica tattica: The third man, il terzo uomo

    Rubrica tattica: The third man, il terzo uomo

    Torna la nostra rubrica tattica con un episodio che ha l'obiettivo di ridurre alcune incomprensioni che spesso si creano tra addetti ai lavori circa l'utilizzo del termine "Terzo Uomo".

    Scopriamo cosa è e soprattutto cosa NON è, per cosa può essere utilizzato, perché è utile concettualizzarlo e scopriamo alcuni spunti per allenarlo, estrapolando i principi che devono esserci per costruire esercitazioni funzionali a questo "sviluppo di gioco".

    Un episodio semplice con un obiettivo semplice, ma altrettanto importante.

    L’importanza della dinamicità nel calcio, con Nereo Omero

    L’importanza della dinamicità nel calcio, con Nereo Omero

    Dinamicità. Questa parola può assumere vari significati: velocità, movimento, attività. Ma forse il più congruo nel nostro caso è “flessibilità“. Nereo Omero, attuale direttore sportivo del Floriana FC e con un passato nei settori giovanili di Alessandria, Milan e Brescia, ci illustra in questo episodio cosa significa essere dinamici secondo due bellissime chiavi di lettura: la dinamicità del giocatore e quella degli allenatori.

    Se parlando di formazione nel settore giovanile si parla di dinamicità come di capacità di adattarsi e risolvere situazioni di gioco (questione che sfocia nel situazionale come utilizzato per allenare), in tema di allenatori tale parola può essere definita come “capacità di cambiare” prospettiva, idee e verità.

    Tra queste due prospettive, arricchite di altre pillole di professionalità ed esperienza, Nereo Omero oggi ci accompagna in un episodio incredibile.

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    A scuola di metodo, con Marco Malenchini, Direttore di Settore Giovanile dell’Albinoleffe

    A scuola di metodo, con Marco Malenchini, Direttore di Settore Giovanile dell’Albinoleffe

    A volte si dice che certe mansioni non sono “lavori da ragazzi”. Ecco, se fossimo persone che vivono di stereotipi insensati avremmo fatto a meno di intervistare Marco. Ma no, noi non siamo quelle persone.

    Sì, perché Marco Malenchini, giovane Direttore di Settore Giovanile dell’Albinoleffe, è un professionista esemplare nel suo ruolo, un professionista che ha come punti forti il metodo e la chiarezza dell’idee, quelle idee che fanno la differenza quando ci si trova a gestire allenatori di settore giovanile di uno dei club professionistici di Italia con l’obiettivo di formare uomini e calciatori che possano migliorarsi per essere pronti a giocare nella loro prima squadra.

    Le idee di Marco sono limpide e fanno respirare aria di spirito collaborazione, condivisione e ascolto. Questi ingredienti sono le chiavi per un coordinamento tecnico che possa essere capace di migliorare il capitale umano nel proprio intorno.

    Multidisciplinarietà nello staff: l’idea di Roberto Calà (2/2)

    Multidisciplinarietà nello staff: l’idea di Roberto Calà (2/2)

    Nella seconda parte dell’episodio con Roberto Calà, abbiamo chiesto a lui come vede composto un team di lavoro nella sua ipotetica società. Tra le tantissime figure che Roberto ci ha elencato ci sono quelle appartenenti all’area medica e fisioterapica, un nutrizionista, degli analisti e delle figure che ricoprono ruoli di gestione del team, ma anche due importantissimi professionisti: un podologo e uno psicologo. Infatti Roberto si è concentrato sull’importanza dell’avere una figura come quella di un podologo, importanza rivestita sia sotto l’ottica strutturale, artesica ma anche cutanea. Altrettanta attenzione deve essere data al fattore mentale che spesso si sottovaluta, spesso anche in ambiti in cui la pressione è tanta, come quello in cui lavora il nostro Roberto Calà: l’Atalanta Bergamasca.

    La chiave di un buon lavoro di team sta poi nell’integrazione sistemica e multidisciplinare di queste figure, che devono interagire continuamente, lavorando nel proprio ambito in maniera specifica. Ciò apporterebbe grande valore a tutto il team in termini di conoscenze, ma soprattutto porterebbe un miglior servizio al giocatore. Quando si hanno questi tipi di staff, dice Roberto, la buona riuscita di un progetto sta nel fatto che le persone si riescano a “orientare al compito”. 

    Buon ascolto

    Prevenzione infortuni, un approccio personalizzato, tra struttura e specificità, con Roberto Cala (1/2)

    Prevenzione infortuni, un approccio personalizzato, tra struttura e specificità, con Roberto Cala (1/2)

    Prevenzione infortuni, una approccio personalizzato, tra struttura e specificità, con Roberto Cala (1/2)

    Un episodio sul tema della prevenzione infortuni con Roberto Calà, Preparatore Atletico presso Atalanta Bergamasca e Responsabile Area Strenght Atalanta Training Lab.

    Dopo alcuni episodi in cui abbiamo toccato il tema del rischio infortuni con Franco Impellizzeri e Carlo Simonelli, oggi abbiamo un altro ospite di lusso. Roberto è tutt’oggi impegnato in campo e con il suo staff nel monitorare e cercare di agire per prevenire l’insorgere di problematiche che possano portare a infortuni.

    Ecco un pò di figate di cui abbiamo parlato con Roberto:

    • Per prevenire gli infortuni serve agire sulla struttura del calciatore in maniera aspecifica e agire in “correzione” nell’ambiente specifico (spolier: la vede anche lui così, ma…)
    • l’importanza della qualità dell’intervento dello staff
    • Su cosa serve puntare per dare al calciatore i migliori strumenti possibili per raggiungere una buna efficacia tecnica ma anche un buon equilibrio strutturale
    • Come allenare il giocatore a riconoscere la situazione e rendere una buna scelta impatta anche sulla riduzione del rischio infortuni
    • Efficacia del gesto ed efficienza energetica: serve anche lavorare sul giocatore per renderlo in grado di sentirsi? (spoiler: si)
    • L’importanza del lavoro di uno staff in maniera sistemica

    Insomma, una sorta di lezione. Mettevi comodi! Buon ascolto

    Differenza metodologiche tra Club e Nazionale: con Giovanni Valenti

    Differenza metodologiche tra Club e Nazionale: con Giovanni Valenti

    Giovanni Valenti è l'attuale assistente allenatore della nazionale italiana Under 20 ed ex allenatore nei settore giovanili di Milan, Brescia e Juventus.

    In questo episodio con lui abbiamo parlato delle principali differenze tra l'allenamento di un settore giovanile di un club e quello della nazionale italiana. La frequenza con cui si allena in nazionale e la qualità dei giocatori sono i due elementi che più influenzano lo stile metodologico dello staff. Se si pensa che uno stile più direttivo sia necessariamente sbagliato quando si parla di giovani, forse bisogna prima fare i conti con il tempo e con l'ambiente che si ha a disposizione. In questo episodio con Giovanni, infatti, cercheremo di capirne di più al riguardo, svelando principi e obiettivi che spesso non vengono tenuti in considerazione.

    Tra metodologia, cenni al settore dilettantistico (in cui le cose cambiano, eccome!) e il lavoro di scouting dello staff nazionale, questo episodio diventa uno dei più fighi del podcast di Cambiodicampo!

    Pallavolo e calcio, tra tattica e controllo, con Ciro e François di Coach Factor (2/2)

    Pallavolo e calcio, tra tattica e controllo, con Ciro e François di Coach Factor (2/2)

    Oggi torniamo con Ciro Zoratti e François Salvagni, fondatori e speaker del podcast Coach Factor e allenatori di pallavolo giovanile e senior. Con loro continueremo nel parallelo tra pallavolo e calcio, cercando di comprendere dei punti di vista reciprocamente arricchenti per entrambi i mondi.

    Questo episodio, che fa seguito a quello della scorsa settimana, si vuole proporre come pioniere nell'unione di due mondi che hanno molto in comune ma che spesso vengono intesi come due entità incontaminabili l'un l'altra. Ma non è il caso di Coach Factor e Cambiodicampo, nati per condividere e proporre formazione e informazione a coloro che praticano e si vogliono inserire nel mondo della formazione sportiva.

    Nell'episodio di oggi, Andrea, Ciro e François raccoglieranno le eredità della precedente parte di episodio in cui avevano parlato del gesto tecnico e approfondiranno i temi legati al controllo tattico esercitato dall'allenatore, all'ambiente e al feedback, con un occhio alla metodologia didattica di insegnamento nei diversi mondi

    Pallavolo e calcio, l'importanza del gesto tecnico, con Ciro e François di Coach Factor (1/2)

    Pallavolo e calcio, l'importanza del gesto tecnico, con Ciro e François di Coach Factor (1/2)

    L’episodio di oggi è, più che mai, speciale. Siamo con Ciro Zoratti e François Salvagni, fondatori e speaker del podcast Coach Factor e allenatori di pallavolo giovanile e senior. Con loro sperimenteremo un parallelo tra il mondo della pallavolo e quello del calcio, cercando di comprendere dei punti di vista reciprocamente arricchenti per entrambi i mondi.

    Questo episodio si vuole proporre come pioniere nell'unione di due mondi che hanno molto in comune ma che spesso vengono intesi come due entità incontaminabili l'un l'altra.

    Ma non è il caso di Coach Factor e Cambiodicampo, nati per condividere e proporre formazione e informazione a coloro che praticano e si vogliono inserire nel mondo della formazione sportiva.

    Nell'episodio di oggi, Andrea, Ciro e François ti porteranno a indagare l'importanza del gesto tecnico e della correzione analitica e situazionale del gesto tra pallavolo e calcio. 

    "Bisogna parlare": la comunicazione non verbale nel calcio

    "Bisogna parlare": la comunicazione non verbale nel calcio

    "Dovete parlare in campo, sembrate dei muti"

    Tutto giusto, no? quante volte avete sentito questa frase o, magari, convinti che fosse l'idea giusta, l'avete pronunciata?

    In questo episodio parliamo della comunicazione non verbale, cercando di andare a fondo nel comprendere come i giocatori effettuano delle scelte in relazioni ai propri compagni, un processo di comprensione, analisi e adattamento che abbiamo diviso in tre momenti:

    1. "comportamento amico", ovvero la fase in cui un compagno mette in atto un comportamento (un movimento o un gesto) o esprime l'intenzione di volerlo fare

    2. "riconoscimento", ovvero la fase in cui i compagni devono (anzi, dovrebbero) riconoscere il comportamento che vedono.

    3. "adattamento", ovvero l scelta di eseguire una determinata azione motoria dopo l'aver riconosciuto le intenzioni dl compagno

    In questo episodio scopriremo come potenziare il riconoscimento delle intenzioni e delle esecuzioni dei compagni, usando due semplici elementi: il silenzio e le idee condivise. 

    Allenare lo spazio-tempo: è davvero possibile?

    Allenare lo spazio-tempo: è davvero possibile?

    Xavi Hernandez, sul metodo Barcellona "Noi intendiamo il calcio come spazio-tempo"

    Fu da allora che moltissimi allenatori in tutta Italia riconobbero spazio e tempo come due variabili al quale prestare attenzione come se, in qualche modo, esse governassero il gioco.

    In un certo senso, questo può essere vero. Ma perché esistono ? Cosa le contraddistingue e, soprattutto, sono davvero allenabili?

    In questo episodio capiremo da cosa dipendono spazio e tempo, comprendendo in maniera molto semplice cosa bisogna considerare quando le si vuole "allenare"

    Autoefficacia: cos'è e cosa voleva dirci Albert Bandura

    Autoefficacia: cos'è e cosa voleva dirci Albert Bandura

    In questo episodio scopriremo cos'è la self-efficacy, termine coniato durante le ricerche da Albert Bandura, che ancora oggi è pieno di significato ed è base di numerosissime ricerche in ambiti di apprendimento e insegnamento.

    Parleremo di quali sono le implicazioni pratiche per noi allenatori, per comprendere come tenere in considerazione la percezione di propria efficacia al fine di potenziarla nei nostri giocatori. Comprenderemo, inoltre, il significato del modello psicologico del "Lotus of control" e capiremo quali sono i 4 elementi fondamentali con cui si può agire per manipolare il senso di autoefficacia: il feedback, il supporto sociale, il "goal setting" e il self-talk (o dialogo interno).

    Buon ascolto!

    Fonti auterevoli e consigliate:
    Examining the sources of self-efficacy for physical activity within the sport and exercise domains (Samson e Solmon, 2011); Cinque lezioni leggere sull'emozione di apprendere (Daniela Lucangeli)

    La vera utilità dei dati nel gioco del calcio, con Aldo Comi di Soccerment

    La vera utilità dei dati nel gioco del calcio, con Aldo Comi di Soccerment

    Oggi siamo con Aldo Comi, Co-founder di Soccerment, una società che sviluppa sistemi innovativi per raccogliere e analizzare le prestazioni calcistiche attraverso l'uso dei dati.

    Insieme ad Aldo affrontiamo un argomento Taboo: l'uso dei dati nel processo di decisioni di ogni stakeholder dell'attività calcistica.

    Questo episodi è per ciò è interessato ai dati ma, soprattutto, per chi è ancora scettico sul loro positivo utilizzo nello sport giocato e non solo.

    Perché si ha ancora fatica ad abbracciare questa "innovazione fredda" nel calcio? Scopriamolo in questo episodio.

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