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    gentrificazione

    Explore "gentrificazione" with insightful episodes like "Città a 15 minuti, complotti e nuovi scenari.", "3' grezzi Ep. 565 Distruggere comunità a colpi di Airbnb", "4 - A 10 anni da Gezi", "#12 - La città nel cinema americano degli anni '80 e in quello di oggi" and "3' grezzi Ep. 23 Patrimonio sensoriale" from podcasts like ""CHE CALDO FARA'?", "3' Grezzi di Cristina Marras", "Cose Turche", "Decisione Critica - Cinema" and "3' Grezzi di Cristina Marras"" and more!

    Episodes (8)

    Città a 15 minuti, complotti e nuovi scenari.

    Città a 15 minuti, complotti e nuovi scenari.
    Mai sentito parlare di "città a 15 minuti”? Una delle soluzioni più efficaci di rigenerazione urbana, i pro, i contro e le teorie (sciocche) del complotto e perché vengono alimentate.

    Fonte:
    https://www.nature.com/articles/s41599-022-01145-0
    Atre sorgenti
    https://www.mdpi.com/953594
    https://www.mdpi.com/2624-6511/5/4/69
    https://dutpartnership.eu/the-dut-partnership/the-15-minute-city-transition-pathway-15mc/
    https://www.thelancet.com/journals/lanplh/article/PIIS2542-5196(22)00014-6/fulltext
    https://www.15minutecity.com
    https://bogota.gov.co/en/international/bogota-among-100-most-sustainable-cities-world-says-study

    3' grezzi Ep. 565 Distruggere comunità a colpi di Airbnb

    3' grezzi Ep. 565 Distruggere comunità a colpi di Airbnb
    Gente che apre Airbnb nei centri storici e descrive il carattere speciale di quei luoghi: il vero vicinato, la forte presenza della comunità. Peccato che siano proprio loro, l'esercito della gentrificazione, a spingere via i vecchi abitanti, schiacciati dalle pressioni esercitate da chi nei quartieri non ci abita ma li usa esclusivamente come macchina per fare i soldi. E sono le stesse persone che mettono sul comodino delle stanze in affitto i volumi patinati che raccontano la storia di quanto erano belli e pieni di comunità quei quartieri che stanno aiutando a distruggere.

    TRASCRIZIONE [Eng translation below]

    Chi mi conosce anche pochissimo, sa del grande amore che io ho per il quartiere dove sono nata, Castello. Quando ero bambina era un quartiere povero e malfamato, tant'è che poi, quando ero alle medie, alle superiori i miei compagni di scuola non venivano mai a studiare da me, andavo sempre io a studiare da loro. E poi cosa è successo? È successo quello che succede un po' dappertutto, che si sono resi conto che il quartiere medioevale magari è una cosa caruccia da mettere a posto, e hanno cominciato a rimettere a posto le facciate, a ricostruire le case e hanno cominciato anche a mandare fuori i vecchi abitanti.

    Ripeto, è un fenomeno che ho visto succedere ventimila volte in ventimila posti, in ventimila salse diverse, fosse i quartieri storici di Melbourne dove gli italiani vivevano e poi sono stati mandati a vivere in case più grandi, però fuori, in periferia, e lì sono morti perché non avevano nessun tipo di tessuto sociale intorno a loro.

    Ma un po' anche le battaglie per proteggere i territori delle popolazioni indigene, che si vedevano sottrarre il terreno pezzo a pezzo per gli interessi delle grandi compagnie petrolifere oppure minerarie che volevano andare lì a fare l'estrazione.

    Ecco il problema qual è? Il problema è che tutte queste persone che si trovano coinvolte in questo carosello di spinte virtuali, più o meno virtuali, spesso non hanno gli strumenti per rendersi conto che fanno parte di un fenomeno generale, che non è un loro problema, non è il singolo individuo ad avere il problema del proprietario terriero, del padrone di casa che vuole fare le ristrutturazioni, che vuole trasformare il palazzo in un bed and breakfast eccetera, ma è che fanno parte di un approccio più generico che tende a spingere le persone che abitano in un posto appetibile, dal punto di vista turistico, spingerle fuori e poi a trasformare questi quartieri in quartieri dormitorio pieni di bed and breakfast o pieni di negozietti che vendono oggetti, oppure con ristoranti eccetera.

    Questo è un po' il quadro del quartiere Castello, dove io sono nata e dove ancora vado a trovare mia mamma: non c'è più una bottega, non c'è più il macellaio, non c'è più niente. Le stesse persone poi che aprono il bed and breakfast e comprano anche i libroni, com'era il quartiere con tutti i suoi abitanti, dicono e certo che era bello Castello, allora sì che c'era comunità, sono le stesse persone che prendono a calci nel didietro gli anziani che ancora l abitano e cercano di farli andare via dalle loro case per trasformarle, indovinate un po', in altri bed and breakfast.

    Male, molto male! Coscienza sociale! Riprendiamoci la coscienza sociale!

    TRANSLATION

    Those who know me even very little, know of the great love I have for the neighborhood where I was born, Castello. When I was a child, it was a poor and bad neighborhood, so much so that later, when I was in middle school, in high school my classmates never came to study at my place, I always went to study at their place. And then what happened? What happened is what happens a little bit everywhere, that they realized that the medieval neighborhood maybe is a nice thing to keep tidy, and they started to restructure the facades, rebuild the houses, and they also started to kick out the old inhabitants.

    Again, it's a phenomenon that I've seen happen twenty thousand times in twenty thousand places, in twenty thousand different salsas, be it the historic neighborhoods of Melbourne where Italians lived and then they were sent to live in bigger houses, however outside, in the suburbs, and there they died because they didn't have any kind of social fabric around them.

    But somewhat also the battles to protect the territories of indigenous peoples, who were having their land taken away piece by piece for the interests of big oil or mining companies that wanted to go there to do the mining.

    So, what is it really about? The problem is that all these people who find themselves involved in this carousel of pushes, more or less virtual, often do not have the tools to realize that they are part of a general phenomenon, that it is not their problem, it is not the individual who has the problem of the landowner, the landlord who wants to do the renovations, who wants to turn the building into a bed and breakfast and so on, but it is that they are part of a more general approach that tends to push people who live in a desirable place, from a tourist point of view, push them out and then to turn these neighborhoods into dormitory neighborhoods full of bed and breakfasts or full of little stores that sell souvenirs, or with restaurants and so on.

    That's kind of the picture of the Castello neighborhood, where I was born and where I still visit my mom: there are no more small food shops, there's no butcher, there's nothing any more. The same people then who open the bed and breakfast, they also buy the big books, about what was the neighborhood like with all its inhabitants, and they say, oh how nice was Castello back then, then there was a community, those are the same people who kick the backside of the elderly who still inhabit it and try to get them out of their homes and turn them into, guess what, more bed and breakfasts.
    Bad, very bad! Social consciousness! Let's take back a bit of social consciousness!


    4 - A 10 anni da Gezi

    4 - A 10 anni da Gezi
    Sembrava solo un parco, e forse all’inizio lo era.

    Ma la protezione di un minuscolo spazio verde alle spalle di piazza Taksim di cui si paventava lo smantellamento per lasciar spazio a un centro commerciale è poi diventata molto di più.

    Un’intera popolazione mette da parte le differenze per unirsi attorno a una causa comune, quella che all’inizio è legata alla preservazione dell’ambiente e va contro la cementificazione e la speculazione edilizia imperante, ma poi si trasforma in lotta all’ordine costituito e vera e propria guerriglia urbana.

    A dieci anni dai due mesi che potevano rivoluzionare la storia politica contemporanea della Turchia, ripercorro la tarda primavera del 2013 con due persone che hanno partecipato al movimento di Gezi: uno, italiano trapiantato in Turchia, Fabio, l’altro, turco trapiantato in Italia, Murat. Ci sarà anche la voce di chi ne ha scritto in un romanzo, “Gli ospiti”, di Marco Magini, pubblicato da Solferino nel 2022.

    Questo è il quarto episodio di Cose Turche, il podcast che racconta gli ultimi dieci anni della Turchia dal punto di vista dei millennial che li vivono o li hanno vissuti sulla loro pelle. Sulla pagina Instagram @coseturchepodcast potrai trovare foto, curiosità e informazioni aggiuntive legate agli episodi del podcast. Se anche tu eri a Istanbul durante le proteste di Gezi park e vuoi raccontarmi la tua esperienza puoi scrivere a: coseturchepodcast@gmail.com

    Gli inserti audio di questa puntata sono tratti dal docufilm “Çapulcu” su concessione degli autori Carlo Prevosti, Duccio Servi, Claudio Casazza, Stefano Zoja e Benedetta Argentieri.

    #12 - La città nel cinema americano degli anni '80 e in quello di oggi

    #12 - La città nel cinema americano degli anni '80 e in quello di oggi
    Con Matteo Berardini, autore di "Strade di fuoco - La città nel cinema criminale americano degli anni '80" per i tipi della Bietti, cerchiamo di tracciare le coordinate di una (dis)continuità tra la rappresentazione urbana nel cinema eighties e quella nel cinema contemporaneo, in cui la città pare aver perso la sua centralità in favore di una dimensione più intima o, volendo, claustrofobica.

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    3' grezzi Ep. 23 Patrimonio sensoriale

    3' grezzi Ep. 23 Patrimonio sensoriale
    Ah, i rumori della campagna, belli, certo, se solo quel gallo la smettesse di svegliarmi alle 5 del mattino, se solo la campagna fosse come nei vecchi autoadesivi del mulino bianco: liscia e con un lieve odore di petrolio.

    TRASCRIZIONE
    Se mentre registro lasciassi la finestra aperta ci sarebbe un sottofondo di rumori continuo. Abito al 4.º piano però abito in una zona molto centrale dove ci sono molti supermercati e nonostante abbia non solo doppie finestre ma anche doppi vetri, c'è sempre un rumore continuo di sottofondo. Perché se non è l'auto parcheggiata in seconda o in terza fila il camion frigo che sta scaricando qualcosa al supermercato e lascia il motore acceso. Quando ero bambina, mentre crescevo, abitavo in Castello, la parte vecchia della città di Cagliari. Anche lì c'erano tanti rumori, lì non avevamo le doppie finestre, non avevamo i doppi vetri e mia mamma abita ancora al primo piano, quindi era un continuo via vai di gente, macchine, perché ci passavano ancora le macchine, motociclette, motorini ecc. Ma adesso ultimamente casa di mamma invece è molto silenziosa, anche quando c'è la finestra aperta. L'unico rumore che c'era fino a un anno fa era quello sì, quello sì, incessante e continuo, secondo me antipatico, delle ruote, dei trolley, dei turisti che si muovevano da un bed and breakfast all'altro perché ormai il quartiere è stato 'gentrificato' non lo so se questa è una parola italiana, però non ho voglia di fermarmi per cercarla, gentrified, ci abitano pochissime persone e ci sono tantissimi bed and breakfast e Airbnb eccetera. Negli ultimi dodici mesi pochi rumori di ruote di trolley, perché la gente non sta più viaggiando, non più come prima. Perché ho fatto questo pippotto? Perché ho letto che in Francia hanno approvato una legge che protegge il patrimonio sensoriale dei luoghi. Cioè significa che non si può più trasferirsi dalla città alla campagna e poi, una volta trasferiti in campagna, vai, comincia a lamentarti che c'è il gallo che fa chicchirichì e ti sveglia la mattina. Ci sono gli uccelli, i cani che abbaiano, c'è l'odore del letame quando passi vicino al fienile, eccetera eccetera. No, figlio bello. Se decidi di andare a vivere in campagna devi prendere tutto quello che viene con la campagna. Non puoi poi lamentarti della sensorialità che ci trovi. E questo mi ha fatto venire in mente che, non lo so, se continua così probabilmente anche il rumore della gente che è seduta ai tavolini fuori del bar la gente dentro i ristoranti, i complessino che suonano nei locali notturni, anche questi diventeranno patrimonio perduto da ascoltare nelle registrazioni perché sono cose che già più i brusii dei ristoranti, il brusio del teatro prima dell'inizio dello spettacolo, sono cose che si stanno perdendo.