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    rumori

    Explore "rumori" with insightful episodes like "Morire sul lavoro, diversi i rumori, uguale il dolore (di Corrado Chiominto)", "Sesso rumoroso: cosa fare per contenere i bollenti spiriti dei vicini, ce lo spiega Sabina Vuolo", "3' grezzi Ep. 471 Rumori vecchi", "Rumori da movida: quando si può dire “basta!”" and "3' grezzi Ep. 209 Shining (e rumori)" from podcasts like ""ANSA EconoMIA", "Condominio in Podcast", "3' Grezzi di Cristina Marras", "Altalex News" and "3' Grezzi di Cristina Marras"" and more!

    Episodes (11)

    Morire sul lavoro, diversi i rumori, uguale il dolore (di Corrado Chiominto)

    Morire sul lavoro, diversi i rumori, uguale il dolore (di Corrado Chiominto)
    Il colore della morte sul lavoro è il bianco del lenzuolo. Il rumore cambia invece dal contesto: un treno che corre sui binari, il borbottio di un trattore che si rovescia, il sibilo del gas o il tonfo di un corpo che cade da un’impalcatura. Parla di ‘morti bianche’ il podcast di Ansa Voice EconoMIA che raccoglie i dati, le parole e la musica e denuncia un fenomeno che devasta le famiglie coinvolte ma che, per i suoi numeri, non può e non deve rimanere un fatto privato.

    3' grezzi Ep. 471 Rumori vecchi

    3' grezzi Ep. 471 Rumori vecchi
    Fermatevi un attimo a riflettere quanto è cambiato il paesaggio sonoro rispetto al passato: oggi la mattina il rumore che sento è quello delle serrande dei negozi che si aprono, prima le mie giornate venivano scandite dalle campane della chiesa dietro casa: i quarti, la mezza, meno un quarto e ora piena.

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]
    Oggi che è domenica c'è meno rumore del solito per strada, nel senso che c'è meno traffico, quindi meno rumore di auto, le serrande non vengono sollevate con quel terribile rumore alle sei, alle sette del mattino, c'è anche meno gente per strada.

    Io abito al quarto piano, però dalla mia finestra, anche se ho i doppi vetri isolanti che cercano di tenere fuori il rumore, il rumore della città entra comunque.

    Poco fa sentivo suonare le campane, era un suono molto distante. Mi ricordo quando invece abitavo a casa della mia famiglia, nel quartiere medioevale, quindi con meno macchine, palazzi più bassi, molte chiese molto vicino a casa della mia famiglia, sentivo il rumore della campana molto più forte, il rumore della campana della chiesa, la chiesa di Santa Croce era veramente presente nella mia giornata.

    Mi ricordo quando ero nella mia stanza, non c'era nemmeno bisogno che guardassi l'orologio perché suonava il quarto d'ora, la mezza, meno un quarto e poi l'ora piena.

    Oggi nelle città tutti questi suoni si sono un po', si sono completamente persi. Esistono ancora, però non li percepiamo più perché vengono coperti da un rumore bianco continuo che è l'inquinamento acustico di cui non ci rendiamo conto, perchè appunto è un rumore continuo, come quando c'è l'aria condizionata il vuuuu, e ci rendiamo conto che c'è solo quando smette di essere crea il vuoto.
    E stavo riflettendo su come dovevano essere diverse un tempo le strade, un tempo i rumori che si sentivano nelle strade. Pensate un po', che ne so, tre, 400 anni fa o anche 500 anni fa, quando le strade non erano asfaltate, non c'erano le automobili, per cui si sentivano il rumore delle ruote delle carrozze che sbattevano contro il selciato e contro le pietre che sporgevano da terra, la polvere che si sollevava.

    O pensate anche le scene di un mercato, quando bisognava fare attenzione all'urlo del ciabattino che passava, oppure del maniscalco, oppure dell'arrotino perché erano informazioni che dicevano alle persone che stavano dentro le loro case, esci perché adesso c'è questo artigiano che può offrirti il servizio di cui hai bisogno. Quindi le grida, anche delle persone che vendevano, erano grida, erano tipo pubblicità, erano delle cose che la gente ascoltava per capirne il contenuto perché le urla, e le grida eccetera trasmettevano informazioni, mentre oggi se ci pensiamo, i rumori che sentiamo trasmettono solo rumore, perché altrimenti abbiamo la nostra internet e i nostri cellulari che ci dicono esattamente quello che vogliamo sapere.



    TRANSLATION
    I live on the fourth floor, however, from my window, even though I have double-glazed insulation that tries to keep the noise out, city noise still gets in.

    Just now I could hear the bells ringing; it was a very distant sound. I remember when I lived in my family's house instead, in the medieval neighborhood, so with fewer cars, lower buildings, many churches very close to my family's house, I could hear the sound of the bell much louder, the sound of the church bell, the church of Santa Croce was really present in my day.

    I remember when I was in my room, I didn't even need to look at the clock because it was ringing the quarter hour, the half hour, minus a quarter to and then the full hour.

    Today in the cities all these sounds are somewhat, they are completely lost. They still exist, however, we no longer perceive them because they are covered by a continuous white noise that is noise pollution that we are not aware of, because precisely it is a continuous noise, like when there is air conditioning the vuuu, and we only realize it is there when it stops being creates a vacuum.
    And I was reflecting on how different the streets must have once been, how different the noises on the streets must have once been. Think about, what do I know, three, 400 years ago or even 500 years ago, when the roads were not paved, there were no automobiles, so you could hear the sound of carriage wheels slamming against the pavement and against the stones protruding from the ground, the dust kicking up.

    Or also think of the scenes in a market, when you had to pay attention to the shouting of the cobbler who was passing by, or the farrier, or the knife grinder because it was information that was telling the people who were inside their houses, get out because now there is this craftsman who can offer you the service you need. So the shouts, those of the people who were selling, they were shouts, they were like advertisements, they were things that people listened to in order to understand the content because the shouts, and the cries etc. conveyed information, whereas today if we think about it, the noises that we hear only convey noise, because otherwise we have our internet and our cell phones that tell us exactly what we want to know .

    3' grezzi Ep. 209 Shining (e rumori)

    3' grezzi Ep. 209 Shining (e rumori)
    Vidi Shining al cinema, con il mio compagno di banco, e dopo andammo a passeggio nel porto, al buio, di notte, in piena maestralata, per avere paura.

    TRASCRIZIONE TESTO
    La notte scorsa, prima di andare a letto, il mio giro solito di televisione dopo che spengo Netflix, sono capitata negli ultimi dieci minuti di Shining il film di Kubrick. Vabbè che fai quando capiti nelle ultime scene di Shining, non rimani a guardare? Certo, sono rimasta a guardare fino alla fine gli ultimi dieci minuti. Shining è un film pazzesco. Kubrick non è il mio regista preferito però è nell'Olimpo dei miei registi, tra quelli preferiti, anche se non il preferito in assoluto. Sì, Shining lo vidi quando uscì nelle sale cinematografiche. Ricordo esattamente la situazione. Io ero ragazzina, era inverno, era una di quelle sere d'inverno con un fortissimo maestrale che soffiava, Cagliari è molto esposta al maestrale soprattutto soprattutto d'inverno. Andai a vedere il film col mio amatissimo compagno di banco. Andammo al cinema, era inverno, quindi era già buio, e mi fece tantissima paura, mi colpì tantissimo il film, saltai e gridai in tutti i in tutti i passaggi dove il regista voleva che io saltassi e gridassi. Sì, e la cosa divertente è che tutti e due rimanemmo molto, molto scossi, ci piacque tantissimo il film, e una volta finito, il cinema dove andammo a vederlo era vicino al porto, e dopo finito i film andammo a fare una passeggiata al porto. Voi immaginatevi questa scenografia: il porto di Cagliari di notte, perché ormai era già buio, con questo maestrale pazzesco, e mi sa che noi andammo proprio per avere paura, perché, tipo perché uscimmo dal cinema ancora molto scossi e dicemmo, te lo immagini adesso andare a fare una passeggiata al porto al buio? Sì dai, perché noi andiamo a fare una passeggiata al porto al buio? E lo facemmo. Facevamo cose del genere con il mio amatissimo compagno di banco. Sì ho visto con molto piacere gli ultimi dieci minuti del film. No non vi racconto il finale, casomai qualcuno ancora non lo avesse visto. Sì concludo questo armacord kubrickiano spiegandovi che i rumori che sentite in sottofondo sono dovuti al fatto che in questi giorni, oggi ma anche nei giorni seguenti (perché ho sentito che la temperatura si aggirerà verso i 40 gradi) sto registrando i miei tre minuti grezzi giornalieri con la finestra aperta, perché sudo da morire e non voglio essere condizionata che non mi piace e comunque farebbe ancora più rumore, quindi i rumori dal vivo.

    ENGLISH TRANSLATION
    Last night, before going to bed, on my usual TV channel surfing after turning off Netflix, I happened upon the last ten minutes of Kubrick’s The Shining. Oh well, and what do you do when you chance upon the last scenes of The Shining, don't you stay and watch? Sure, I did watch until the end. The Shining is an amazing movie. Kubrick is not my ultimate favorite director, but he is in the Olympus of my directors, among the favorite ones, even if not the absolute favorite. I saw The Shining when it came out in theaters. I remember it vividly. I was a girl, it was winter, one of those winter evenings with a very strong mistral blowing, Cagliari is very exposed to the mistral, especially in winter. I went to see it with my beloved classmate. We went to the cinema, it was winter, so it was already dark, and the movie scared me so much, it made such an impression on me I jumped and shouted in all the right places, where the director wanted me to jump and to shout. Yes, and the funny thing is that we were both very, very shaken, we loved the movie. Once it ended, you see, the cinema was near the harbour, and after the movie, we went for a walk in the harbour. Just imagine: Cagliari harbour at night, already dark by now, with this crazy mistral, and I think we went just to be afraid, because, it was like, we leaving the cinema still quite shaken and then, can you imagine now going for a walk in the harbor in the dark? Yes come on, why don’t we go for a walk in the harbor in the dark? And we did it. We used to do things like that with my beloved classmate. Yes, I was very pleased to watch the last ten minutes of the film. No I won't tell you the ending, in case someone hasn't seen it yet. Yes, I conclude this Kubrickian blast-from-the-past by explaining that the noises you hear in the background are due to the fact that in these days, today but also in the coming days (because I have heard that the temperature will be around 40 degrees) I am recording my three daily uncut minutes with the window open, because I sweat to death and I don't want to be conditioned which I don't like and in any case it would make even more noise, hence the live noises.

    ASMR mani

    ASMR mani
    Le mani, ma quanto sono importanti le mani? E quanto le usiamo, anche solo per gesticolare?
    Ecco un ASMR fatto con le mani, tranquillo, sereno e calmo.
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    3' grezzi Ep. 90 Antifurto

    3' grezzi Ep. 90 Antifurto
    Il rumore dell'antifurto di un'auto mi ha riportato improvvisamente indietro nel tempo: ma vi ricordate quando la notte gli antifurto non ci lasciavano dormire?

    TRASCRIZIONE DEL TESTO
    La notte scorsa mi ha svegliato un rumore che non sentivo da tantissimo tempo. Non stavo proprio dormendo, mi ero messa a letto da poco tempo e, sapete, ero in quello stato di semi dormiveglia quando ci si sta per addormentare. A un certo punto ho sentito questo rumore che, appunto era secoli che non lo sentivo: era l'allarme di una macchina, sapete quelli che fanno "Gneee uuu gnee uuu". L'ho ascoltato per un po' poi aspettavo che smettesse, però non smetteva continuava, continuava poi ha smesso per qualche secondo, poi ha ripreso e poi ha iniziato a andare avanti a ritmo intermittente, e siccome io ero lì che appunto con gli occhi chiusi, al buio di notte con tutti i rumori amplificati, e questa cosa qua durava ormai da più di cinque minuti, mi sono messa a contare i secondi che trascorrevano tra un intervallo e l'altro. Appunto, siccome a casa c'è molto silenzio e veniva il ticchettio dell'orologio che è appeso in cucina, erano degli intervalli di 13 secondi. Questa cosa qui è andata avanti per, boh, non so, una ventina di minuti, e mi sono resa conto di quanto fosse onnipresente negli anni '90 gli anni '80 anni '90 il rumore dell'antifurto delle auto. Quando abitavo dai miei genitori in Castello, io ricordo che ogni notte c'era un antifurto che andava avanti per minuti e minuti. Poi, soprattutto d'estate, di tanto si sentiva qualcuno che gridava dalle finestre "Bastaaa!". Poi improvvisamente antifurti non se ne sentono più, non so se sia cambiato il modo in cui funzionano gli antifurto oppure se è boh, noo lo so è cambiato il modo in cui la gente parcheggia le auto, oppure se un tempo erano molto più sensibili per cui bastava appoggiarsi a una macchina che scattava subito l'antifurto, però non lo so se voi ci avete fatto caso. Infatti quando la notte scorsa ho sentito l'antifurto, la mia prima sensazione, mi sono mi sono ritrovata riportata indietro nel tempo, nelle notti estive, appunto, quando si aveva la finestra aperta, si guardava la tv e venivano tutti i rumori dagli altri appartamenti che anche avevano la finestra aperta. Ripeto questo perché io abitavo in una casa del centro storico dove gli appartamenti sono tutti molto vicini, le strade molto strette e praticamente io all'ora di pranzo aprendo la finestra, affacciandomi alla finestra sapevo esattamente quello che stava cucinando la nostra dirimpettaia perch é l'odore del soffritto dalla sua cucina entrava direttamente nel nostro soggiorno.

    Perchè il rumore delle unghie sulla lavagna da così fastidio?

    Perchè il rumore delle unghie sulla lavagna da così fastidio?
    Oggi su Dpen Scienza, parliamo di misofonia, iperacusia e del perchè alcuni rumori ci danno così fastidio.
    Alcuni esempi? le unghie sulla lavagna, i freni di un auto, il pianto dei bambini. Cerchiamo di capirne le motivazioni
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    3' grezzi Ep. 23 Patrimonio sensoriale

    3' grezzi Ep. 23 Patrimonio sensoriale
    Ah, i rumori della campagna, belli, certo, se solo quel gallo la smettesse di svegliarmi alle 5 del mattino, se solo la campagna fosse come nei vecchi autoadesivi del mulino bianco: liscia e con un lieve odore di petrolio.

    TRASCRIZIONE
    Se mentre registro lasciassi la finestra aperta ci sarebbe un sottofondo di rumori continuo. Abito al 4.º piano però abito in una zona molto centrale dove ci sono molti supermercati e nonostante abbia non solo doppie finestre ma anche doppi vetri, c'è sempre un rumore continuo di sottofondo. Perché se non è l'auto parcheggiata in seconda o in terza fila il camion frigo che sta scaricando qualcosa al supermercato e lascia il motore acceso. Quando ero bambina, mentre crescevo, abitavo in Castello, la parte vecchia della città di Cagliari. Anche lì c'erano tanti rumori, lì non avevamo le doppie finestre, non avevamo i doppi vetri e mia mamma abita ancora al primo piano, quindi era un continuo via vai di gente, macchine, perché ci passavano ancora le macchine, motociclette, motorini ecc. Ma adesso ultimamente casa di mamma invece è molto silenziosa, anche quando c'è la finestra aperta. L'unico rumore che c'era fino a un anno fa era quello sì, quello sì, incessante e continuo, secondo me antipatico, delle ruote, dei trolley, dei turisti che si muovevano da un bed and breakfast all'altro perché ormai il quartiere è stato 'gentrificato' non lo so se questa è una parola italiana, però non ho voglia di fermarmi per cercarla, gentrified, ci abitano pochissime persone e ci sono tantissimi bed and breakfast e Airbnb eccetera. Negli ultimi dodici mesi pochi rumori di ruote di trolley, perché la gente non sta più viaggiando, non più come prima. Perché ho fatto questo pippotto? Perché ho letto che in Francia hanno approvato una legge che protegge il patrimonio sensoriale dei luoghi. Cioè significa che non si può più trasferirsi dalla città alla campagna e poi, una volta trasferiti in campagna, vai, comincia a lamentarti che c'è il gallo che fa chicchirichì e ti sveglia la mattina. Ci sono gli uccelli, i cani che abbaiano, c'è l'odore del letame quando passi vicino al fienile, eccetera eccetera. No, figlio bello. Se decidi di andare a vivere in campagna devi prendere tutto quello che viene con la campagna. Non puoi poi lamentarti della sensorialità che ci trovi. E questo mi ha fatto venire in mente che, non lo so, se continua così probabilmente anche il rumore della gente che è seduta ai tavolini fuori del bar la gente dentro i ristoranti, i complessino che suonano nei locali notturni, anche questi diventeranno patrimonio perduto da ascoltare nelle registrazioni perché sono cose che già più i brusii dei ristoranti, il brusio del teatro prima dell'inizio dello spettacolo, sono cose che si stanno perdendo.