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    Episodes (34)

    Seconda Casa al Mare o in Montagna: Conviene Oppure no?

    Seconda Casa al Mare o in Montagna: Conviene Oppure no?
    Conviene comprare la seconda casa, che sia in montagna o al mare?

    Torniamo a parlare di Immobiliare, un tema sempre molto gettonato.

    Nello scorso episodio abbiamo parlato di prima casa (trovi il link qui sotto), e oggi approfondiamo il tema cercando di capire se conviene acquistare una seconda, terza o quarta casa che sia.

    Nello specifico ci concentreremo su immobili al mare o in montagna.

    Nello specifico vedremo:
    - quali sono le ultime tendenze mondiali;
    - conviene acquistare un immobile come seconda casa nel contesto attuale?
    - Cosa fare delle seconde case che abbiamo ereditato?

    Lo vediamo in questa nuova puntata di SoSoldi!

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    BM - Puntata N.121 - La formazione degli investimenti immobiliari

    BM - Puntata N.121 - La formazione degli investimenti immobiliari
    Oggi in collegamento SIMONE SORBARA GALVEZ Investitore immobiliare e Founder di ACCADEMIA DEGLI INVESTIMENTI IMMOBILIARI, un attento imprenditore che ha diversificato il suo business in diversi settori, entrando ed uscendo dai vari business nei momenti opportuni, ma il settore degli investimenti immobiliari è quello in cui è sempre molto attivo….

    ✅ Cosa rappresenta per te questo settore anche alla luce dei diversi alti e bassi del mercato degli ultimi anni….

    ✅ L’Accademia degli investimenti immobiliari nasce proprio in queste settimane, di cosa si tratta e che percorsi formativi propone?

    ✅ Molti si lanciano in questo settore improvvisandosi, perché è cosi importante riuscire a costruire le giuste competenze? A quali rischi ci si espone altrimenti.

    ✅ Quali esempi di strategie efficaci?

    ✅ In questa fase di lancio dell’iniziativa se ci fosse qualcuno che volesse approfondire come può mettersi in contatto con l’accademia degli investimenti immobiliari?

    Compri Casa per Investimento? Verifica le Scuole Vicine! 78° Podcast

    Compri Casa per Investimento? Verifica le Scuole Vicine! 78° Podcast
    Scatta l’allarme sulla vulnerabilità delle strutture che per nove mesi ospiteranno le lezioni di bambini e ragazzi: secondo gli ultimi dati disponibili del Miur, infatti, solo il 5% delle scuole italiane sarebbe in regola dal punto di vista sismico. La norma cui ogni edificio avrebbe dovuto adeguarsi entro il 31 agosto 2018 è il decreto-legge 189/2016 in cui era previsto che gli immobili ad uso scolastico in zone a rischio sismico classificate 1 e 2 fossero sottoposti a verifica entro i termini. Tuttavia, secondo un rapporto di Cittadinanzattiva, dei 6.556 edifici presi in esame a
    rappresentanza del 15,44% del totale, solo il 29% del campione ha effettuato le verifiche di vulnerabilità sismica, mentre solo il 50% ha effettuato il collaudo statico. A ciò si aggiunga che, secondo dati Miur, il 58% degli edifici scolastici non rispetta nemmeno le norme antincendio: anche in questo caso il termine per l’adeguamento è il 31 dicembre 2018.
    Per agevolare l’individuazione della posizione delle scuole rispetto alle zone a rischio sismico si parla, come strumento preventivo, di una mappatura satellitare, elaborata dall’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con il Consiglio superiore della Ricerca, attraverso un sistema chiamato Cosmo Skymed. Le informazioni così raccolte serviranno a stabilire le priorità di verifiche e segnalazioni, accelerando itempi dei controlli. Occorre però fare come sempre i conti con i fondi a disposizione per mettere in sicurezza le scuole. Nella Conferenza Unificata dello scorso 6 settembre, il Ministero dell’istruzione e le parti coinvolte hanno siglato un accordo per facilitare ed accelerare i tempi di assegnazione delle risorse, diminuendo la burocrazia necessaria per il loro
    ottenimento. Programmazione triennale degli interventi e aggiornamento in tempo reale dell’anagrafe dell’edilizia scolastica sono tra gli altri obbiettivi della Conferenza.

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    Quanto Rende il Mattone nelle Grandi Città. 77° Podcast

    Quanto Rende il Mattone nelle Grandi Città. 77° Podcast
    Nelle grandi città il rendimento annuo lordo ruota attorno al 5,0%, risultato in leggera crescita rispetto all’ultima rilevazione. A renderlo noto è l’analisi dei rendimenti delle abitazioni effettuata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa. Il risultato è dovuto al differente andamento di prezzi e canoni di locazione: questi ultimi infatti sono cresciuti più dei prezzi nel primo semestre del 2018. Le case rendono maggiormente a Verona (5,9%) e Palermo (5,5%). In salita dello 0,1% il
    rendimento annuo lordo di Verona, Bologna, Napoli e Roma. Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, il mercato immobiliare è in ripresa e i rendimenti lordi, comunque interessanti, stanno sostenendo gli acquisti per investimento che, nel primo semestre 2018, hanno rappresentato il 17,9% del totale delle compravendite realizzate attraverso le agenzie del Gruppo. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha messo a confronto le dinamiche di crescita dei prezzi degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dal 2008 al I semestre 2018. L’analisi è stata effettuata nelle grandi città italiane.

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    Aste Immobiliari: 3 Verità che Non puoi Ignorare! 75° Podcast

    Aste Immobiliari: 3 Verità che Non puoi Ignorare! 75° Podcast
    C’è una verità nel real estate che racchiude quello che ho imparato nel corso della
    mia carriera:
    “Le opportunità sono direttamente proporzionali alla tua preparazione”.
    Nell’immobiliare funziona proprio così. Pensa alle opportunità che hai di comprare
    case a sconto e fare un grande margine, come con le aste immobiliari. Se non sei
    preparato a dovere, anche se ti ritrovi davanti una vera occasione, riuscirai a farci
    ben poca cosa.
    Ecco 4 punti fondamentali su cui devi prestare la tua attenzione:
    1. Saper leggere la perizia
    2. Toccare con mano. La perizia può essere la più dettagliata al mondo, ma non
    sostituisce mai la visita diretta all’immobile.
    3. Quando fiuti l’affare avverti il pericolo. Le aste immobiliari sono un mondo in
    movimento e la preparazione funziona solo se la macchina del tuo cervello è
    costantemente in movimento.
    4. Comprare all’asta: puoi riuscirci anche tu


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    Infrastrutture a Rischio: in Italia Scarsa Cultura alla Prevenzione! 74° Podcast

    Infrastrutture a Rischio: in Italia Scarsa Cultura alla Prevenzione! 74° Podcast
    La commissione d’indagine sul crollo del ponte Morandi di Genova ha reso noto come vizi di procedura nella gestione della sicurezza e scarsità di investimenti abbiano giocato un ruolo pesante nella tragedia avvenuta. Purtroppo però i guai per le infrastrutture italiane rischiano di non finire qui: i problemi non sono, infatti, solo legati alle costruzioni in sé, ma anche alle
    caratteristiche idrogeologiche del terreno dove poggiano. Il Codacons ha fornito l’elenco dei ponti maggiormente a rischio in Italia. L’elenco dei ponti fornito dal Codacons anzi include solo i casi più eclatanti, ma in Sicilia i casi di infrastrutture a rischio sarebbero molti di più, e non si tratta solo di ponti. In Italia centinaia e centinaia di opere hanno problemi: se la tragedia avesse
    riguardato una scuola, oggi si parlerebbe della sicurezza delle scuole; se si fosse trattato di una galleria, di una diga, di una ferrovia, lo stesso. La priorità dovrebbe essere data alle infrastrutture realizzate prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le attuali norme antisismiche; ma anche le opere realizzate negli anni successivi sono frequentemente carenti, facendo riferimento a
    norme non stringenti come quelle attuali. In genere il sistema infrastrutturale è vetusto e andrebbe adeguato. I ponti contenuti nel report del Codacons, almeno per quanto riguarda la Campania, sono sostanzialmente viadotti con problemi strutturali legati al fatto che sono stati
    realizzati negli anni '50-'60 con normative vigenti all’epoca, inadeguate rispetto alle
    conoscenze odierne, sia sotto il profilo del rischio sismico che idrogeologico. In quegli anni infatti la maggior parte dei Comuni italiani non erano nemmeno classificati come a rischio terremoto, per cui per le costruzioni si utilizzavano criteri non conformi né tantomeno la conoscenza dell’assetto geologico e idraulico del territorio su cui venivano realizzate. Oltre all’oggettiva problematicità del territorio italiano, inoltre, la grande criticità che va affrontata è legata al disallineamento tra i piani regolatori, che sono a lunghissimo termine, e gli studi sulla situazione di rischiosità del terreno, più recenti. Il rischio è che un piano regolatore permetta costruzioni là dove il terreno non le permetterebbe. Ma ciò avviene perché non esiste convergenza tra ciò che si sa del terreno in questione e il piano regolatore.


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    Quali Vantaggi ti da il Fotovoltaico. 68° Podcast

    Quali Vantaggi ti da il Fotovoltaico. 68° Podcast
    L’Agenzia delle Entrate, rispondendo alla domanda di un contribuente, ha chiarito che è possibile usufruire della detrazione Irpef del 50%, prevista dal bonus ristrutturazione, per l’installazione di un sistema di accumulo di energia collegato a un impianto fotovoltaico.
    Nello specifico, il contribuente chiedeva se l’installazione di un sistema di accumulo di energia collegato ad un impianto fotovoltaico potesse rientrare nelle opere finalizzate al risparmio energetico.
    L’Agenzia delle Entrate ha ricordato che tra gli interventi che danno diritto alla detrazione Irpef del 50% fino a 96.000 euro di spesa rientrano anche quelli relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia.
    È, infatti, agevolabile come opera per il conseguimento del risparmio energetico l’installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica a condizione che l’impianto sia installato per far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione.
    Un sistema di accumulo ha la specifica funzione di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso dall’impianto fotovoltaico e di rilasciarla quando quest’ultimo non riesce a sopperire alle esigenze energetiche dell’abitazione (ad esempio, di notte). In tal modo, quindi, la capacità di autoconsumo dell’impianto fotovoltaico aumenta, determinando benefici sia economici sia energetici.
    L’Agenzia delle Entrate ha sottolineato che l’installazione di un sistema di accumulo non rientra di per sé nel novero degli interventi finalizzati a conseguire un risparmio energetico, ma dà diritto alla detrazione nel caso in cui essa sia contestuale o successiva a quella dell’impianto fotovoltaico. In tal caso, infatti, il sistema di accumulo si configura come un elemento funzionalmente collegato all’impianto e in grado di migliorarne le potenzialità.
    Bisogna però attenersi al limite di spesa massimo ammesso dalla detrazione che attualmente è pari a 96.000 euro.


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    Pignoramento Immobiliare su Immobile Donato: Diversi Casi! 67° Podcast

    Pignoramento Immobiliare su Immobile Donato: Diversi Casi! 67° Podcast
    Quando si hanno dei debiti che non si riescono a coprire e ci si vuole spogliare dei propri beni, in particolare della casa, bisogna fare attenzione ad effettuare una donazione.
    Gli immobili donati, infatti, se il donante ha contratto debiti prima della donazione possono essere pignorati e successivamente messi all’asta. Ecco in quali casi:

    Donazione immobile ai figli:
    Per effettuare una donazione dell’immobile ai figli serve un notaio, ma fino a un milione di euro non si pagano imposte sulla donazione. Ciò che deve essere pagato è l’onorario del notaio, l’imposta di registro e l’imposta catastale che, se per il beneficiario è prima casa, sono nella misura di 200 euro ciascuna, altrimenti ammontano al 2% e all’1%.
    Nel primo anno la donazione può essere attaccata dai creditori: se entro 12 mesi dal rogito un creditore iscrive nei pubblici registri immobiliari l’atto di pignoramento immobiliare, può sottoporre ad esecuzione forzata il bene donato nonostante questo sia già stato trasferito al figlio.
    Dopo il primo anno e nei successivi quattro anni (per un totale di cinque anni dal rogito), il creditore può difendersi dimostrando che la donazione è stata effettuata solo per un intento fraudolento. Per farlo deve avviare la cosiddetta azione revocatoria: si tratta di una causa in tribunale. Per dimostrare che il debitore, nel momento in cui ha intestato la casa al figlio, voleva frodare il creditore è sufficiente provare che il debitore, oltre all’immobile donato, non aveva altri beni intestati e “utilmente” pignorabili, ossia di valore tale da consentire al creditore di recuperare i propri soldi. Il creditore, infine, può dimostrare che la donazione è fittizia se nell’immobile continua a vivere il donante e in essa tutte le utenze sono a lui intestate. In tal caso eserciterà l’azione di simulazione assoluta che, a differenza della revocatoria, non ha termini di “scadenza”.
    Se il creditore non è un privato, ma l’Agenzia delle Entrate o l’Agenzia delle Entrate-Riscossione si può configurare il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. In questo caso il debito si deve riferire alle imposte sui redditi e deve superare almeno 50.000 euro.

    Pignoramento immobiliare in caso di fondo patrimoniale:
    Il legislatore garantisce l’impignorabilità dei beni messi in un fondo patrimoniale, salvo che per i debiti contratti per esigenze familiari. La giurisprudenza equipara il fondo patrimoniale all’atto di donazione. Quindi nel primo anno il creditore può pignorare l’immobile e nei quattro successivi può invece esperire l’azione revocatoria. La Cassazione, con la sentenza n. 41704/18, ha stabilito che rischia una condanna per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte chi costruisce un fondo patrimoniale con la nuda proprietà degli immobili, se ha il chiaro intento di sottrarli alla riscossione esattoriale.

    Pignoramento immobile intestato alla moglie dopo la separazione:
    Ci può essere anche il caso in cui moglie e marito fingano una separazione e magari lei rinunci al mantenimento in cambio dell’intestazione della casa. In questo modo i creditori non potranno più pignorarla. Ma attenzione. Innanzitutto, se un domani la coppia si dovesse davvero dividere, l’immobile sarebbe ormai di proprietà dell’altro. In secondo luogo, molti giudici sono riusciti a ravvisare l’intento simulatorio dell’atto di separazione, revocandolo anche in questo caso.


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    Come si Vive in una Casa Efficiente. 66° Podcast

    Come si Vive in una Casa Efficiente. 66° Podcast
    A Milano è stato da poco inaugurato il secondo condominio reso efficiente grazie al progetto europeo “Sharing Cities”, in via Bernardino Verro 78 b/c.
    Ai residenti è stato consegnato il manuale “Vivere bene in una casa efficiente”, realizzato da Teicos Group e Legambiente Lombardia con il contributo del progetto Sharing Cities.
    Si tratta di uno strumento per semplificare la comunicazione più tecnica su come gestire la quotidianità in una casa riqualificata per poterne ottimizzare al massimo le prestazioni, con l’obiettivo di:
    •informare l’utente sulla corretta gestione di un’abitazione evidenziando le differenze tra la situazione prima e dopo l’intervento;
    •descrivere i benefici generali derivanti dagli interventi di isolamento termico delle pareti e delle coperture;
    •indicare i comportamenti da tenere per valorizzare gli interventi realizzati, evitando consumi non necessari ai fini del benessere domestico.
    Il manuale serve a far capire in che modo modificare alcuni comportamenti e consuetudini, acquisiti prima della riqualificazione.
    È, infatti, importante acquisire una piena consapevolezza delle nuove prestazioni che l’intervento conferisce all’edificio, anche per sfruttarne in pieno le potenzialità.
    Sul condominio di via Bernardino Verro a Milano, si è agito su murature e impianti condominiali. Ma ulteriori miglioramenti possono essere conseguiti agendo sulle parti private e, soprattutto, con comportamenti appropriati: dalla regolazione della temperatura nei locali, al ricambio d’aria, alle tante piccole attenzioni che consentono di risparmiare energia e, in molti casi, di prevenire problemi di salubrità dell’ambiente domestico.


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    Casa Coniugale: Cosa Succede in Caso di Divorzio. 63° Podcast

    Casa Coniugale: Cosa Succede in Caso di Divorzio. 63° Podcast
    Di norma l’assegnazione della casa coniugale in caso di divorzio o separazione va al genitore con cui vanno a vivere i minori, decisione quest'ultima che spetta al giudice. Si tratta di una questione che riguarda sia le coppie in separazione sia in comunione dei beni, sia quelle ove l’abitazione è in comproprietà sia quelle in cui la titolarità è di uno solo dei due coniugi.
    Il coniuge che ottiene l’assegnazione della casa deve pagare tutte le spese ordinarie di condominio, mentre quelle straordinarie spettano al proprietario. Il beneficiario deve far fronte anche a tutte le utenze della luce, dell’acqua e del gas.
    È da sottolineare il fatto che decidendo sull’assegnazione della casa, il giudice non ne trasferisce la proprietà ma solo il relativo diritto di abitazione.
    Il proprietario della casa può rivolgersi al giudice e chiedere la revoca dell’assegnazione della casa familiare:
    •se i figli non convivono più o diventano economicamente indipendenti;
    •se il coniuge assegnatario non abita più nella casa familiare o cessa di abitarvi stabilmente;
    •se il coniuge assegnatario inizia una convivenza more uxorio nella casa assegnata o contrae nuovo matrimonio;
    •se il coniuge cambia la propria residenza o domicilio.
    In una separazione senza figli, il giudice non ha il potere di assegnare la casa all’uno o all’altro coniuge, ma questa resta nella disponibilità del titolare. Nel dettaglio, la casa di proprietà di uno solo dei due coniugi resta in capo a quest’ultimo; mentre la casa in comproprietà va divisa o, non potendosi procedere alla divisione in natura, andrà venduta e il ricavato spartito al 50% tra i due coniugi (uno dei due coniugi però può offrirsi di riscattare la metà dell’altro acquistandone il relativo valore e divenendo titolare dell’intero bene).
    Nel caso di una famiglia con figli maggiorenni e autosufficienti, il tribunale non può decidere sull’assegnazione della casa che resta al suo proprietario.

    Nel caso in cui l’acquisto della casa familiare sia stato contratto un mutuo, a dover rimborsare le rate sono entrambi i coniugi se il mutuo è stato contratto da entrambi i coniugi; se invece il mutuo è stato contratto da uno solo di essi, l’obbligo di rimborso grava in via esclusiva sul mutuatario.


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    Cosa Accade se Vendi Casa entro 5 Anni. 62° Podcast

    Cosa Accade se Vendi Casa entro 5 Anni. 62° Podcast
    Le agevolazioni per l’acquisto della prima casa prevedono la riduzione dell’imposta di registro, se si acquista da un privato, e dell’Iva, se si acquista da un’impresa.
    Non sono inoltre dovuti imposta di bollo, tributi speciali catastali e tasse ipotecarie sugli atti assoggettati all’imposta di registro e quelli necessari per effettuare gli adempimenti presso il catasto e i registri immobiliari.
    Ma ci sono alcune condizioni da rispettare.

    Agevolazioni prima casa, i vantaggi fiscali:
    Si ricorda, innanzitutto, che quando si parla di agevolazioni per l’acquisto della prima casa se il venditore è un privato o un’impresa che vende in esenzione Iva:
    •le imposte da versare con i benefici prima casa sono: imposta di registro proporzionale nella misura del 2% (invece che 9%);
    •imposta ipotecaria fissa di 50 euro;
    •imposta catastale fissa di 50 euro.
    Se, invece, si acquista da un’impresa, con vendita soggetta a Iva, le imposte da versare con i benefici prima casa sono:
    •Iva ridotta al 4% (invece che 10%), imposta di registro fissa di 200 euro;
    •imposta ipotecaria fissa di 200 euro;
    •imposta catastale fissa di 200 euro.
    Chi vende una prima casa entro 5 anni dall’acquisto – e non acquista entro 12 mesi un nuovo immobile da destinare ad abitazione principale – perde il diritto agli sconti di cui ha usufruito al momento di stipulare il rogito.
    Di conseguenza, diventa necessario il ricalcolo delle imposte con l’applicazione delle aliquote ordinarie – 9% di imposta di registro, invece del 2% (o Iva del 10% invece del 4%) – e il versamento della differenza rispetto a quanto pagato a suo tempo più una sanzione del 30% in caso di accertamento e gli interessi legali.
    Si può anticipare il Fisco, senza attendere l’accertamento, recandosi all’Ufficio dove è stato registrato l’atto con una copia del rogito. In questo caso, se non è ancora passato un anno dalla vendita dell’ex abitazione principale – il termine entro il quale non si decade dalle agevolazioni se si riacquista di nuovo la prima casa – non sono dovute sanzioni e si versa solo la differenza di imposta ricalcolata direttamente dagli uffici, più gli interessi calcolati anno per anno al tasso legale; se invece è passato più di un anno, oltre alle imposte, sono dovute le sanzioni, graduate in base al momento in cui avviene la regolarizzazione (ravvedimento operoso) e gli interessi.
    Non solo. In caso di vendita della prima casa entro i 5 anni può scattare anche la tassazione sull’eventuale plusvalenza (con possibilità di beneficiare di un’imposta sostitutiva del 20% invece delle aliquote progressive Irpef), ma solo se l’immobile non è stato adibito ad abitazione principale per la maggior parte del periodo di tempo intercorso tra acquisto e vendita.



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    Cos'è il Piano Casa e cosa prevede. 61° Podcast

    Cos'è il Piano Casa e cosa prevede. 61° Podcast
    Il Piano Casa festeggia i nove anni di vita e continua tra varie proroghe e diverse modalità in varie regioni d’Italia. Vediamo quali e cosa prevede.
    Piano casa, cosa prevede?

    Il Piano Casa, introdotto con il Dlgs 112/2008 e operativo dal 1 aprile 2009, inizialmente prevedeva una serie di agevolazioni, concordate con le singole regioni, per il rilancio del settore edile. Per un iniziale periodo di un anno e mezzo il Piano consentiva deroghe alle normali procedure per le migliorie agli edifici, la possibilità di ampliamenti volumetrici fino al 20%, modifiche fino al 35% per le situazioni da ristrutturare più radicalmente, oltre ad incentivi e sgravi fiscali regionali per gli interventi edilizi.
    Piano Casa, scadenze e proroghe
    La legge nazionale sul Piano Casa in varie regioni è rimasta tra le norme del territorio divenendo strutturale grazie a varie proroghe delle condizioni previste. Attualmente in otto regioni la scadenza delle agevolazioni è fissata per la fine di quest’anno (31 dicembre 2018): in particolare in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Sicilia e Veneto, la scadenza a fine anno conferma quasi interamente le misure dei Piani Casa adottati nel 2009.
    In Toscana le misure straordinarie, che scadranno a dicembre 2018, si integrano con le leggi regionali e mantengono la loro natura di deroga, senza diventare strutturali. In Puglia un disegno di legge presentato a settembre potrebbe far slittare i termini al 31 dicembre 2019. Infine, in Piemonte il piano casa in scadenza sarà probabilmente sostituito da misure a tempo indeterminato che favoriranno il recupero di sottotetti e immobili esistenti, premiando gli interventi in grado di far risparmiare suolo.
    In altre regioni la scadenza del Piano Casa è ancora lontana. Si tratta della Sardegna (30 giugno 2019), della Campania (31 dicembre 2019), del Molise (31 dicembre 2020) e delle Marche (31 dicembre 2020).
    In alcune regioni le misure del Piano Casa sono già a tempo indeterminato, in particolare in Liguria, dove la legge LR 22/2015 si integra con il Piano del 2009, nella Provincia Autonoma di Bolzano e nella Valle d'Aosta.


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    Annunci immobiliari senza APE e Certificazione energetica

    Annunci immobiliari senza APE e Certificazione energetica
    Da alcuni anni è obbligo indicare classe e indice di prestazione energetica negli annunci immobiliari.
    Questa prescrizione riguarda sia i privati che agenzie immobiliari, ed è soggetta a possibile sanzione pecuniaria tutt'altro che trascurabile.

    Dotare l'immobile di apposito Attestato di Prestazione Energetica (APE) è divenuto essenziale, e ha sostituito il precedente documento di Certificazione Energetica introdotto oltre un decennio fa.

    Col tempo le norme sul risparmio energetico ed efficientamento degli impianti termici sono diventate sempre più severe ed esigenti, rimodulando più volte le soglie delle classi e indici di prestazione energetica.

    L'obbiettivo è educare acquirenti e venditori ad effettuare scelte e valutazioni economiche anche in funzione di questo parametro, col preciso scopo di differenziare i valori immobiliari degli immobili.

    Fammi sapere cosa ne pensi con un commento, e seguimi da questi riferimenti:

    ► BLOG urbanistico
    http://www.studiotecnicopagliai.it

    ► VIDEO YouTube:
    https://goo.gl/spmjAa

    ► PODCAST audio
    Spreaker https://goo.gl/YgMc4v
    iTunes & iPhone: https://goo.gl/bWuksX
    Spotify https://goo.gl/6rmn1t
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    CONSULENZE e Coaching. Vuoi approfondire l'argomento dell'urbanistica immobiliare o essere assistito nelle operazioni? Puoi scrivere dal modulo di contatto che troverai nel Blog oppure dai vari canali social.

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    Perchè Aggiornarti e Formarti Sempre. 60° Podcast

    Perchè Aggiornarti e Formarti Sempre. 60° Podcast
    Perché ho iniziato a fare i corsi

    Per FARE ESPERIENZA e ci vogliono anni, ma tu puoi ottenere le stesse informazioni con il primo e più importante investimento che puoi fare ora imparare anche da chi ha sbagliato ed ha poi corretto la sua strada.
    Avere idee chiare, sapere come stabilire gli obiettivi e predisporre unpiano strategico per raggiungerli è fondamentale.
    Formarti in modo adeguato con chi conosce questo mercato ti permette di velocizzare il tuo processo di apprendimento e di evitare il rischio di commettere errori che possano compromettere il tuo investimento.

    •Summit Strumenti di Successo negli Investimenti Immobiliari
    •Corso Aste Immobiliari e Cessione di Compromesso
    •Corso Immobili a Reddito
    •Corso Saldo e Stralcio: Saldo e Stralcio: NPL e acquisto di Crediti Incagliati
    •(?) Quote
    •(?) Nuovo corso “Frazionamenti, Ristrutturazioni e Home Staging”


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    Come Acquistare Casa con il Mutuo al 100%! 55° Podcast

    Come Acquistare Casa con il Mutuo al 100%! 55° Podcast
    Per l’acquisto della prima casa, si possono stipulare gli appositi mutui che hanno condizioni particolari e godono di sgravi fiscali quali la possibilità di scaricare gli interessi passivi dalla dichiarazione dei redditi. Però i mutui tradizionali coprono solo l’80% delle spese, e necessitano comunque di un anticipo del 20% di liquidità per acquistare la casa. L’alternativa per chi deve
    acquistare la prima casa ma è del tutto privo di liquidità è la stipula di un mutuo al 100%. Vediamo come funziona. I mutui al 100% sono un tipo di finanziamento più oneroso per la banca, e quindi concesso meno facilmente rispetto ad altri tipi di finanziamento. Dato che la
    liquidità erogata è, infatti, maggiore, più stringenti sono anche le garanzie richieste per poterla concedere. Inoltre, il mutuatario si vedrà chiedere la stipula di una polizza assicurativa fideiussoria a garanzia del 20% della cifra erogata. Per una delibera della Banca d’Italia, la delibera CICR del 22/04/1995, infatti, gli istituti di credito non possono erogare mutui dal loan-to-value superiore all’80% se non a questa condizione. Questa polizza rappresenta un costo aggiuntivo rispetto ai mutui tradizionali, in quanto comporta a conti fatti un aumento del tasso del mutuo. Il mutuo 100% conviene a chi non abbia disponibile la liquidità necessaria anche solo per un anticipo sull’acquisto di una casa. Se poi si trattasse della prima casa, si potrebbero in parte bilanciare i maggiori costi con i benefici fiscali legati all’acquisto dell’abitazione principale. Chi è più giovane potrebbe voler approfittare poi di questo genere di mutuo, non solo perché è più alta la sua possibilità di non avere liquidi pronti da spendere, ma anche perché, avendo una maggiore aspettativa di vita, può meglio affrontare la prospettiva di un mutuo, come quello al 100%, che
    può arrivare anche ad un periodo di ammortamento di 40 anni.

    In assenza di contratti stabili o comunque di rapporto rata/reddito sostenibile, anche in questo caso potrà essere chiesta dalla banca la presenza di un garante, o di un doppio reddito familiare.
    E, come per tutti i mutui, anche quelli al 100% potranno essere a tasso fisso o variabile.



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    Ristrutturare immobili in zona agricola e Deruralizzazione

    Ristrutturare immobili in zona agricola e Deruralizzazione
    Ristrutturare e riqualificare immobili agricoli situati in territorio aperto comporta una serie di adempimenti: abbiamo anticipato alcuni consigli e approcci da affrontare.
    Ne parlo con Andrea Pantaleo urbanista.

    Seguimi da questi riferimenti:

    ► BLOG urbanistico
    http://www.studiotecnicopagliai.it

    ► VIDEO YouTube:
    https://goo.gl/spmjAa

    ► PODCAST audio
    Spreaker https://goo.gl/YgMc4v
    iTunes & iPhone: https://goo.gl/bWuksX
    Spotify https://goo.gl/6rmn1t
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    CONSULENZE e Coaching. Vuoi approfondire l'argomento dell'urbanistica immobiliare o essere assistito nelle operazioni? Puoi scrivere dal modulo di contatto che troverai nel Blog oppure dai vari canali social.

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    Come Scegliere un Arredo Bagno! 52° Podcast

    Come Scegliere un Arredo Bagno! 52° Podcast
    Il bagno è una delle aree più curate e rifinite di un appartamento, sempre più centrale nella progettazione di una casa. Fra gli stili più consigliati vi sono:

    1. Country chic
    A prescindere dalle dimensioni a disposizione, lo stile country chic è un’opzione che riesce ad adattarsi ad ogni tipo di bagno. Soprattutto per una casa fuori dalla città, magari in campagna, richiamando a dettagli rustici ma sempre con finiture eleganti. I materiali utilizzati da chi opta per questa soluzione sono ceramica e legno (specialmente per arredi e compimenti). Ma il gioco di equilibri a metà fra rustico e raffinato è indicato anche per i bagni di appartamenti
    in città.

    2. Stile contemporaneo
    Essenziale ed elegante ma mai scarno. Lo stile contemporaneo fonde allaperfezione un gusto minimal con altri più ricercata (su tutti quello industriale). Questa soluzione è particolarmente indicata per bagni che pecchino un po’ di luminosità e piccoli, nei quali riesce a “mascherare”
    nel migliore dei modi le dimensioni esaltando la qualità dei materiali e la creatività del design che punta sullo spazio lucido e chiaro.

    3. Stile scandinavo
    Questa opzione, invece, fa al caso di chi volesse dare vivacità allo stile del proprio bagno. Le sue caratteristiche principali sono i toni chiari e il legno. Nello stile scandinavo è molto presente il bianco, il che lo rende perfetto per dare regolarità agli ambienti dalle altezze e dalla pianta
    particolarmente articolati (su tutte le mansarde e sotto tetto).

    4. Stile zen
    Costruirsi un angolo d’Oriente nella stanza da bagno. Ecco lo stile zen, esaltazione dell’eleganza essenziale e luogo del piacere e del relax per antonomasia. Sono progettati perfettamente per essere equilibrati ed essenziali, senza lesinare nulla per quanto concerne l’aspetto estetico.
    Fondono elementi naturali come legno a vasche da bagno che sfruttano rubinetti hi tech.

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    Come Diventare Ricchi! 51° Podcast

    Come Diventare Ricchi! 51° Podcast
    L’uomo d’affari americano Warren Buffett non è solo uno dei più ricchi del pianeta (con una fortuna stimata di 62 miliardi di dollari), ma anche uno dei più chiari quando parla del complicato mondo degli investimenti. Buffett ha condiviso la sua esperienza personale con la scrittrice Alice Schroeder per la sua autobiografia “The Snowball”. Questi sono i segreti dell’uomo saggio di Omaha per fare soldi:

    1. Reinvestire i guadagni
    Quando guadagni soldi per la prima volta, la cosa più allettante è spenderli. Ma non farlo. Invece, reinvesti il denaro. Buffett racconta che lui e un amico hanno comprato un flipper che hanno messo in un salone da parrucchiere. Con i soldi guadagnati, hanno acquistato altre macchine per metterle in altri otto negozi. Quando hanno deciso di venderle, Buffett ha utilizzato i soldi guadagnati per comprare azioni e avviare altre piccole imprese. Questo si chiama il potere dell’interesse composto. Se con un investimento di 1.000 dollari, guadagni il 10% all’anno, riceverai 100 euro di profitto ogni 12 mesi. Se invece di prendere il denaro, lo reinvesti con lo stesso tasso di rendimento otterrai un beneficio maggiore ogni anno (con 1.100 euro di investimento = 110 euro di profitto). Il beneficio aumenterà in modo esponenziale nel tempo.

    2. Determinare chiaramente l’accordo prima di iniziare
    Il potere contrattuale è sempre maggiore prima di iniziare il lavoro. E’ il momento in cui hai qualcosa da offrire all’altra parte. Buffett ha imparato questa lezione nel modo più difficile:
    da bambino suo nonno Ernest ha assunto lui e un amico per ripulire il negozio di famiglia dopo una tempesta di neve. Dopo aver spalato la neve per cinque ore, suo nonno ha dato loro 90 centesimi da dividere.mWarren Buffett non negozia. Èmolto diretto sul prezzo che è disposto a pagare per acquisire un’azienda.

    3. Guardare le piccole spese
    Buffett investe in quelle aziende gestite da manager ossessionati dalle più piccole spese. Una volta ha acquistato una società il cui proprietario ha contato i fogli di carta per vedere ​se lo stavano ingannando, ed era vero. Ha anche fatto attenzione all’iniziativa di un amico che da solo ha dipinto la facciata dell’edificio di fronte alla strada. Non sprecare soldi! C’è una grande differenza tra risparmiare ed essere avaro. E’ bene risparmiare il denaro con saggezza ogni volta che è possibile e non pagare mai più di quello che si riceve.

    4. Essere tenace
    Con duro lavoro eintelligenza, puoi vincere anche contro un concorrente più affermato.
    Affronterai colpi duri e momenti difficili nella vita. Devi solo essere tenace e continuare a lavorare.

    5. Sapere quando lasciar perdere
    Ricorda: non devi ripetere la stessa cosa che hai fatto quando hai perso. Se ti accorgi che la tua proposta di investimento iniziale è fallita, è ora di venderla e lasciarla. Trova una nuova opportunità di investimento e mettici i soldi. Se si fallisce, è meglio riconoscerlo al più presto, imparare dall’esperienza e andare avanti.

    6. Valutare i rischi
    Per Buffett il rischio è semplicemente la probabilità di perdere l’investimento iniziale. E non è qualcosa che può essere mitigato attraverso la diversificazione, le opzioni o un’altra strategia di gestione del portafoglio. Per Buffett, l’assunzione del rischio è una decisione, andare o non andare. Se c’è il rischio, Buffett preferisce stare lontano.

    7. Sapere cosa significa veramente successo
    Nonostante la sua ricchezza, Buffett non misura il successo in dollari. Nel 2006, ha promesso di dare quasi tutta la sua fortuna in beneficenza, principalmente alla Fondazione Bill e Melinda Gates. Non vuole che vengano realizzati monumenti in suo onore. Non esiste alcun Warren Buffett Building o simili. “Quando raggiungerai la mia età, misurerai il tuo successo nella vita per il numero di persone che ami e che ti amano davvero, questa è la prova definitiva di come hai vissuto la tua vita”, dice Buffett.


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    Cosa puoi Farci con un'Isola, una Torre ed un Faro. 50° Podcast

    Cosa puoi Farci con un'Isola, una Torre ed un Faro. 50° Podcast
    Sono state annunciate dall’Agenzia del Demanio le aggiudicazioni per 22 edifici dello Stato che, grazie a concessioni di lungo periodo, potranno ora essere riqualificati e tornare ad essere fruibili e utili alla collettività. Tra i beni messi a bando nell’ambito dei progetti a rete del 2017 e che ora verranno recuperati c’è anche un’isola. Tra le 22 aggiudicazioni effettuate ci sono 5 edifici costieri per cui si sono concluse tutte le operazioni di gara e sono stati selezionati i privati che li
    gestiranno:

    l’Isola di San Secondo nella Laguna di Venezia è andata in concessione alla società New Fari Srl, che ha proposto il recupero dell’isola in chiave turistico-culturale con la riconversione dell’edificio esistente in una guest house per eventi e ristorazione e la riqualificazione del parco circostante
    in uno spazio destinato ad eventi culturali e attività sportive;

    la Torre Cupo a Corigliano Calabro (CS) è stata invece assegnata alla società Movida Beach Srl, che ha proposto una soluzione di recupero e riuso con la creazione di spazi espositivi all’interno e all’esterno della struttura, un box office turistico e un ristorante gourmet con annessa scuola di formazione di Alta Cucina;
    
    il Faro del Colle dei Cappuccini ad Ancona sarà gestito da Artingegneria Srl, che oltre a ripristinare la lanterna aprendola al pubblico avvierà un ristorante e allestirà un bar nella ex casa del fanalista con vista panoramica sul parco;

    la Torre Monte Pucci di Peschici (FG) è stata assegnata alla Peschici Srl Unipersonale, che lo trasformerà in uno spazio destinato alla cultura, all’arte e al commercio sostenibile;

    il Faro di Capo Santa Croce ad Augusta (SR) verrà gestito dalla Costituendo RTI tra Isme Srl e Effebi Srl, che lo faranno diventare un Luxury Lighthouse Art Resort, con stanze arricchite da installazioni artistiche, un diving center per fornire supporto agli appassionati di
    subacquea ed un wine bar.​

    La mappa dei fari e degli edifici costieri si arricchisce così di 5 nuove strutture che ora saranno avviate al recupero proprio mentre per i 24 fari già assegnati con i bandi precedenti continuano i lavori di riqualificazione per riaprirli alla fruizione pubblica. Le offerte saranno analizzate dalle Commissioni di gara nelle prossime settimane e porteranno a nuove ulteriori aggiudicazioni entro l’estate. Prosegue, dunque, l’impegno dell’Agenzia del Demanio per il recupero e il riuso degli immobili pubblici abbandonati e non più utilizzati. Nel 2017 sono stati 55 gli edifici dello Stato messi a bando attraverso i “progetti a rete”. Un anno quindi che segna l’avvio di numerose operazioni di rigenerazione del patrimonio pubblico che continueranno ad essere incrementate nel 2018 con i nuovi bandi.



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    Come Risparmiare sul Contratto di Affitto! 48° Podcast

    Come Risparmiare sul Contratto di Affitto! 48° Podcast
    Vivere in affitto non è sempre un buon affare ma se, si presta un po’ di attenzione, si può scoprire che esistono alcune soluzioni che consentono di risparmiare. Innanzitutto, ci sono le agevolazioni fiscali. Benefici che consentono di risparmiare sia all’inquilino sia al proprietario. Ad esempio, per i lavoratori o gli studenti fuori sede esistono delle detrazioni che, previa presentazione della dichiarazione dei redditi, consentono di recuperare una parte dell’importo corrisposto nell’anno.
    Gli studenti universitarifuori sede possono usufruire di una specifica agevolazione fiscale: la detrazione del 19% dell’affitto pagato entro il limite di 2.633 euro annui. Per l’affitto dell’abitazione principale la detrazione prevista è pari a 300 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, e a 150 euro nel caso di redditi superiori. Chi ha preso casa in affitto con contratto a cedolare secca può detrarre un massimo di 495,80 euro l’anno, che si riducono a 247,90 euro per i redditi compresi tra i 15.493 euro e i 30.987 euro.

    Per i giovani tra i 20 e i 30 anni, nei primi tre anni dalla stipula del contratto di locazione, è prevista una detrazione di 991,60 euro, stesso importo previsto per i lavoratori fuori sede che hanno trasferito la propria residenza (importo che scende a 495,80 euro per i redditi compresi tra 15493,72 e 30987,41 euro). Chi invece non riesce a pagare l’affitto per problemi di natura economica può fare domanda per accedere al Fondo per la morosità incolpevole, un’agevolazione che si rivolge agli inquilini che hanno perso il lavoro a seguito di licenziamenti, accordi aziendali o sindacali che hanno comportato la riduzione dell’orario di lavoro o altri casi come il mancato rinnovo di contratti a tempo determinato o cessazione di attività libero-professionali. L’accesso al
    Fondo è consentito anche ai contribuenti che a causa di gravi malattie, ​infortuni o decesso di un componente della famiglia hanno dovuto affrontare spese impreviste e si trovano in situazioni di difficoltà economica. C’è poi il contributo comunale di integrazione al canone di locazione, che può essere richiesto se la spesa per l’affitto è troppo alta rispetto al proprio reddito. In questo caso, le regole sono stabilite con bando da ciascun Comune e nella maggior parte dei casi è necessario possedere un Isee di valore non superiore a 28.000 euro.


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