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    Explore "genetica" with insightful episodes like "#99 - CÁNCER y Naturopatía", "Caprichos con Denisse Pérez", "Che Biotipo Sei?", "#011 - Metabolismo e Dimagrimento a "tutte le età"? Ospite in studio il dott. Valerio Adinolfi" and "I Fattori Yamanaka: una scoperta fantastica per ringiovanire" from podcasts like ""Cuida tu Energía Vital - Naturopatía", "Caprichos", "EpiLife - Epigenetica & Lifestyle", "Casa EmotiFood" and "EpiLife - Epigenetica & Lifestyle"" and more!

    Episodes (50)

    #99 - CÁNCER y Naturopatía

    #99 - CÁNCER y Naturopatía

    Un tema muy sensible y que llevaba mucho tiempo con ganas de abordar.


    Cómo en muchísimos casos, y más cuando son enfermedades tan graves, no digo que no necesitamos la medicina alopática para tratarlas, pero si está clarísimo que la naturopatía tiene mucho que aportar.


    Y tanto para prevenir como para curar en caso de enfermedad oncológica, cada detalle cuenta. Cada mejora suma, y permite llegar cada vez más cerca de un estado de plena salud.


    Feliz semana!


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    Caprichos con Denisse Pérez

    Caprichos con Denisse Pérez
    Bienvenidos a Caprichos, un espacio en donde hablamos sobre lo último en moda, estilo de vida y empoderamiento. Y si hay algo con lo que estamos encaprichados es con tener un físico escultural. ¿Qué es lo que tenemos qué hacer para lograrlo? Para resolver muchas de nuestras dudas, nos acompaña Denisse Pérez, empresaria y master trainer. Escúchanos todos los miércoles a la 1pm por adn40 Radio.

    Che Biotipo Sei?

    Che Biotipo Sei?
    Siamo tutti classificabili in biotipi costituzionali. A seconda di come è la nostra corporatura, di come è il nostro carattere, la nostra muscolatura e di come tendiamo ad ingrassare possiamo appartenere ad un biotipo piuttosto che un altro.
    E ora ti spiego perché è molto utile dal punto di vista medico.

    In questo video ti racconto i 4 biotipi fondamentali secondo la mia opinione!

    #011 - Metabolismo e Dimagrimento a "tutte le età"? Ospite in studio il dott. Valerio Adinolfi

    #011 - Metabolismo e Dimagrimento a "tutte le età"? Ospite in studio il dott. Valerio Adinolfi
    Ma il metabolismo è davvero il problema per chi fatica a perdere il peso in eccesso?
    A questa e ad altre domande abbiamo cercato risposta insieme al medico endocrinologo dott. Valerio Adinolfi ospite a "Casa Emotifood" con la dr.ssa Emanuela Russo (nutrizionista) ed il dott. Emanuel Mian (psicologo).

    In questa puntata parleremo di:

    ✅Davvero abbiamo un metabolismo “basso” e quanto questo può incidere nella perdita di peso

    ✅Come mai dopo alcune diete non si perde più peso “come una volta”?

    ✅Menopausa, età e farmaci possono influire sul metabolismo?

    ✅Quanto la genetica può influire nell’aumento di peso nel corso degli anni?
    __________________
    E se vuoi affrontare le tue sfide personali legate a cibo, corpo ed emozioni insieme a noi ed ai professionisti che collaborano con Emotifood, scopri come far parte di Nutrimind su www.nutrimind.it.

    A ciência por trás dos touros de pulo, com Paulo Belarmino

    A ciência por trás dos touros de pulo, com Paulo Belarmino
    Neste episódio de Agro360, recebemos o dono da Astros da Arena, Paulo Belarmino que conta os segredos da linhagem dos touros de pulo e sua incrível evolução genética. Além disso, Paulo explica como funcionam os leilões de touros e os fatores que influenciam os preços médios do gado, como habilidades reprodutivas e histórico de desempenho. Se você é um criador de gado, investidor ou tem interesse no assunto, não perca este episódio!

    Este episódio é patrocinado por Nissan: https://shre.ink/QjUY

    Agro360 Podcast é um Original da Pod360
    Apresentação: Rafael Vilella
    Direção Executiva: Marcos Chehab e Tiago Bianco
    Direção de Conteúdo: Felipe Lobão
    Produção: Gabriel Obata
    Captação: Daniel Santana
    Edição: Pedro Montezino

    3' grezzi Ep. 462 Chi prende il caffè senza zucchero?

    3' grezzi Ep. 462 Chi prende il caffè senza zucchero?
    Riesco a gustare il mio caffè solo se è senza zucchero. Probabilmente se fossi vissuta 4 milioni di anni fa sarei subito morta avvelenata dalle bacche amare di qualche pianta acquatica, visto che all'epoca credo che fossimo ancora esseri acquatici. In ogni caso, se avete delle curiosità sul modo in cui noi umani percepiamo il sapore amaro, procuratevi una tazzina di caffè (preferibilmetne amaro) e buttatevi all'ascolto della puntata di oggi. E visto che ci siete, perché non lasciate anche un commento da qualche parte?

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]

    Non lo so se il gusto per il dolce e per l'amaro sia una cosa ereditaria, ma nel caso io credo di avere ereditato da mia mamma che prende il caffè senza zucchero, mentre mio papà ci metteva tre cucchiaini in una tazzina piccola di caffè. Io ho da che ricordo il caffè l'ho sempre preso senza zucchero e non mi piacciono le bevande dolci e mi piacciono invece le bevande e anche i cibi amari.

    È una cosa strana perché geneticamente noi nasciamo con una repulsione nei confronti dell'amaro. Ci sono dei video che fanno vedere gli ultrasuoni, quelli a 3D, quando il feto entra in contatto, nella pancia della mamma, con una sostanza amara, fa una brutta faccia e significa che al feto quella cosa amara non piace. E i bambini, neonati appena nati, sono comunque attratti dalle cose, dalle cose dolci.

    Il sapore amaro è una cosa strana, perché è una cosa che ci viene molto, molto, molto indietro dai nostri antenati di milioni di anni fa. Addirittura pare che il senso, il sentire, l'amaro, si sia sviluppato quando eravamo ancora dei pesci, 4 milioni di anni fa, i nostri antenati acquatici e lo abbiamo sviluppato e poi si è mantenuto, e tra tutti i sensi del gusto che ci aiutano a individuare i vari sapori dolce, amaro, salato, umami e gli altri che non mi ricordo, quelli che ci aiutano a sentire l'amaro sono molto, molto, molto, molto, molto più numerosi degli altri. Non solo, ma basta pochissima presenza di amaro, molto, molto meno rispetto al dolce, al salato eccetera perché noi ce ne accorgiamo subito, perché?

    Perché i nostri antenati, quando ancora stavamo nelle giungle e nelle foreste, era importante sapere se una pianta era amara o meno perché spesso le cose amare erano cattive, erano velenose, erano rancide e comunque ci facevano male al pancino, quindi ci avvertiva questo senso: attenta questa cosa amara, non mangiarla.

    Oggi le cose non stanno più così. Oggi un sacco di gente, e mi includo tra questa gente, ama le cose amare. Perché? Come succede? Diciamo che rispetto a quando i nostri antenati abitavano nella foresta, oggi non dobbiamo più prendere delle decisioni di vita o di morte per sapere se una cosa ci ammazzerà se la mangiamo perché, si spera, le cose che mangiamo le compriamo in negozio o comunque non sono cose velenose che ci fanno morire.

    E poi c'è proprio una cosa genetica che alcune persone sono più propense di altre ad amare i cibi amari. Ecco, io mi catalogo tra queste persone, a me piacciono le cose amare, non metto zucchero nel caffè, non metto zucchero nel tè, non metto zucchero nelle bevande, non mi piacciono le bevande dolci. Aggiungo però che vado matta per le meringhe e per la torta australiana che si chiama Pavlova.

    TRANSLATION
    I don't know if the taste for sweet and bitter is an inherited thing, but in the case I think I inherited it from my mom who takes coffee without sugar, while my dad used to put three teaspoons in a small cup of coffee.
    For as long as I can remember, I have always taken coffee without sugar and I don't like sweet drinks, and I like drinks food that are bitter instead.
    This is a strange thing because genetically we are born with a revulsion toward bitterness. There are videos that show ultrasounds, the 3D ones, when the fetus comes in contact, in the mother's belly, with a bitter substance, it makes a bad face and it means that the fetus does not like that bitter thing. And babies, newborn babies, are attracted to sweet things.
    Bitter taste is a strange thing, because it is something that comes to us very, very, very far back from our ancestors millions of years ago. Even it seems that the sense, the taste for bitterness, developed when we were still fish, 4 million years ago, with our aquatic ancestors, and we developed it and then it has been maintained, and among all the taste senses that help us to detect the various flavors sweet, bitter, salty, umami and the others that I can't remember, the ones that help us to feel bitterness are much, much, much, much more numerous than the others. Not only that, but it only takes very little presence of bitterness, much, much less than sweet, salty and so on for us to notice it immediately , why?
    Because for our ancestors, when we were still in jungles and forests, it was important to know whether a plant was bitter or not because often bitter things were bad, they were poisonous, they were rancid and anyway they hurt our tummies, so it warned us this sense: watch out for this bitter thing, don't eat it.
    Today this is no longer the case. Today a lot of people, and I include myself among these people, like bitter things. Why? How did it happen? Let's say that compared to when our ancestors lived in the forest, today we no longer have to make life-or-death decisions about whether something will kill us if we eat it because, hopefully, the things we eat we buy in the store or at least are not poisonous things that will cause us to die.
    And then there is just a genetic thing that some people are more likely than others to like bitter foods. Here, I catalog myself among these people, I like bitter things, I don't put sugar in coffee, I don't put sugar in tea, I don't put sugar in drinks, I don't like sweet drinks. I will add, however, that I am crazy for meringues and for the Australian cake called Pavlova.

    Sindrome di Down

    Sindrome di Down
    Benvenuto su Dpen Scienzae in questo episodio del podcast in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down. In questa puntata, esploreremo la storia di questa condizione genetica e come è stata affrontata nel corso dei decenni.
    Inizieremo analizzando la scoperta della sindrome di Down da parte del medico britannico John Langdon Down nel 1866. Descriveremo la sua classificazione iniziale della condizione come "idiotismo mongolico" e come questa terminologia sia stata contestata e sostituita in seguito.
    Successivamente, parleremo dell'avanzamento delle conoscenze scientifiche sulla sindrome di Down, inclusa la scoperta dell'anomalia cromosomica alla base della condizione. Esploreremo anche come la sindrome di Down sia stata vista dalla società e come ci sia stata una lenta ma progressiva evoluzione della percezione pubblica nei confronti delle persone con questa condizione.

    Ci potete ascoltare su:
    Nostro Sito: https://dpenpodcast.wixsite.com/website .
    Apple Podcast: https://podcasts.apple.com/it/podcast/dpen-scienza/id1517569764 .
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    Spreaker: https://www.spreaker.com/user/dpen .

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    Le nozioni e le eventuali informazioni riguardanti procedure terapeutiche hanno fine unicamente illustrativo .
    Nessuno dei singoli autori o contributori di Dpen Scienza né altre parti connesse può esser ritenuto responsabile dei risultati o le conseguenze di un qualsiasi utilizzo o tentativo di utilizzo di una qualsiasi delle informazioni pubblicate.
    Nulla su Dpen Scienza può essere interpretato come un tentativo di offrire un’opinione medica o in altro modo coinvolta nella pratica della medicina.

    3' grezzi Ep. 383 Non sono un soldatino francese!

    3' grezzi Ep. 383 Non sono un soldatino francese!
    Ma voi lo sapevate che ci misurano ancora come se fossimo soldatini francesi dell'Ottocento?

    TRASCRIZIONE E LINK [ENG translation below]
    Per le palestre gennaio è il mese con il maggior numero di nuove iscrizioni, perché al numero uno dei ‘buoni propositi’ di inizio anno c’è dimagrire – anche se spesso la gente dice che vuole mettersi in forma. Perché c’è un tabù nei confronti del grasso che viene considerato una modalità malata del corpo, perché chi è grasso non riesce a controllarsi nel mangiare.

    Cominciamo allora a vedere come è nata la famosa tabella dell’indice di massa corporea, il metodo usato per creare le etichette che vanno da sottopeso a terribilmente obeso.

    La tabella se l'è inventata un paio di secoli fa uno statistico che ha misurato il peso e l’altezza di militari dell’esercito francese e scozzese, quindi maschi dell’Europa occidentale del 1800.

    Ora, capite bene che io ho un rapporto peso/altezza diverso da quello di un soldato dell’esercito francese dell’800. Capite anche che maschi e femmine hanno una diversa distribuzione del grasso, infatti galleggiamo in piscina in modo diverso, perché il grasso del mio corpo femminile è distribuito in funzione della maternità. E questa è solo una delle differenze tra me e il soldatino fancese. Vogliamo poi parlare della diversa alimentazione?

    Eppure la medicina usa l’indice di massa corporea per decidere chi è grasso, e una volta che c’hai l’etichetta di “grasso” tutti si sentono in dovere di dirti cosa fare per dimagrire, perché, si sa, se solo i grassi avessero un po’ di forza di volontà potrebbero tranquillamente dimagrire. Giusto?

    No, Sbagliato: chi lo pensa ignora che noi abbiamo il potere di decidere sul nostro aspetto fisico solo in parte, perché invece un ruolo determinante ce l'hanno i fattori genetici, per cui non possiamo proprio farci niente. Ai fattori genetici poi se ne aggiungono altri, altrettanto estranei alla nostra volontà, come ad esempio lo stato sociale e il livello di istruzione dei nostri genitori, o il paese in cui nasciamo, persino il quartiere che determina l’accesso che abbiamo a cibo buono a prezzo accettabile, tutte cose estranee alla nostra forza di volontà ma determinanti nel decidere la nostra massa corporea.

    Ecco perché un sacco di gente che vorrebbe dimagrire non ci riesce nonostante tutti gli sforzi: perché c’ha un sacco di fattori indipendenti dalla sua volontà che remano contro.

    E allora, ecco il buon proposito: basta usare la parola ‘grasso’ come parola in codice che vuol dire “persona che non riesce a controllarsi nel mangiare” e usiamola invece per quello che è, una rappresentazione fisica espressa in chilogrammi, così come i colori descrivono occhi e capelli.
    Perché, non siamo soldatini francesi dell’ottocento!

    TRANSLATION
    For gyms, January is the month with the highest number of new enrollments, because the number one 'resolution' at the beginning of the year is to lose weight - even if people often say they want to get fit.

    Because there is a taboo against fat which is considered a sick mode of the body, because those who are fat cannot control their eating. So let's begin to see how the famous table of body mass index was born, the method used to create labels ranging from underweight to terribly obese.

    The table was invented a couple of centuries ago by a statistician who measured the weight and height of soldiers from the French and Scottish armies, therefore males from Western Europe in the 1800s.

    Now, you understand well that I have a different weight/height ratio from that of a 19th century French army soldier. You also understand that males and females have a different distribution of fat, in fact we float in the pool differently, because the fat in my female body is distributed according to motherhood. And this is just one of the differences between me and the French soldier. Do we want to talk about the different nutrition?

    Yet medicine uses the body mass index to decide who is fat, and once you have the "fat" label, everyone feels compelled to tell you what to do to lose weight, because, you know, if only the fat people with a little willpower could easily lose weight. Right?

    No, wrong: those who think so ignore that we have the power to decide on our physical appearance only in part, because igenetic factors play a decisive role, so we really can't help it. Others factors are added to the genetic ones, equally foreign to our will, such as the social status and level of education of our parents, or the country where we were born, even the neighborhood that determines the access we have to good food at an acceptable price, all things extraneous to our willpower but crucial in deciding our body mass.

    This is why a lot of people who would like to lose weight fail despite all their efforts: because there are a lot of factors beyond their control that work against them.

    So here's the good resolution: stop using the word 'fat' as a code word that means "people who can't control themselves in eating" and let's use it instead for what it is, a physical representation expressed in kilograms, just like the colors describe eyes and hair.

    Because, we are not 19th century French soldiers!

    Quanto ci influenzano i traumi dei nonni? Dobbiamo lavorarci?

    Quanto ci influenzano i traumi dei nonni? Dobbiamo lavorarci?
    Buongiorno, in questo video rispondo a una domanda per capire quando bisogna lavorare sulla storia famigliare e i traumi dei nonni con le costellazioni familiari, la psicogenealogia o altri approcci:
    "Se ci sono stati certi eventi non proprio belli...come facciamo a sapere se anche la nostra vita è influenzata di quegli eventi?"
    Chi conosce un po' queste materie sa bene che tutte le generazioni sono collegate e quindi ciò che è successo ai nostri genitori e ai nostri antenati ha una certa influenza su di noi; la domanda è quindi molto frequente e ho provato a fare un po' di chiarezza con questo breve video.
    Buon ascolto
    Diego
    Osteopatia, Psicogenealogia e Costellazioni familiari, Tecnica 4R.

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    27. Detrás de la semilla del futuro resistente al cambio climático, con Ernesto Igártua

    27. Detrás de la semilla del futuro resistente al cambio climático, con Ernesto Igártua
    Lo hemos visto este verano: la dureza de la sequía y del aumento de las temperaturas. Y en este escenario, los cultivos se resienten y se reduce de forma preocupante la producción.
    En los centros de investigación de todo el mundo se trabaja intensamente para buscar variedades capaces de enfrentarse cara a cara al cambio climático. La duda está en quien correrá más en esta carrera en la que estamos inmersos.
    En este podcast de agricultura hablamos con el investigador Ernesto Igártua, director del grupo de materiales vegetales de la Estación Experimental Aula Dei, dependiente del CSIC.
    Tienen diferentes líneas de trabajo, pero una llama especialmente la atención porque están buscando caracteres especiales de resistencia a la sequía y a las altas temperaturas en materiales vegetales de África.
    El objetivo es lograr esa variedad de cebada que se cultivará en España dentro de 20 años.
    Con él hablamos sobre cómo se encuentra la mejora vegetal, qué métodos emplean, o qué otras herramientas no se pueden utilizar en Europa y sí en otras partes del mundo, como el editor genético Crispr (aunque la Comisión Europea podría revisar en breve la actual normativa).

    Ernesto Igártua tiene puesta su mirada en cómo será la agricultura del futuro en un escenario hostil por las condiciones climáticas. Del trabajo de centros como Aula Dei depende que las semillas sigan siendo competitivas. Porque lo que está en juego es la seguridad alimentaria. España tiene un déficit de 10 millones de toneladas de cereales al año con los consumos actuales.

    El futuro, pese a los riesgos, es prometedor. Dentro de un año dispondrán de nuevas instalaciones de fenotipado que les permitirá evaluar cientos de plantas con condiciones controladas. Una especie de ucis que monitorizarán a la planta en todo momento para saber qué ocurre si, por ejemplo, subiese la temperatura 3 grados durante la floración.

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    Tumore al seno: Come prevenirlo

    Tumore al seno: Come prevenirlo
    Oggi parliamo del cancro al seno. Un tumore che in passato ha spaventato tutta la popolazione femminile e che ancora oggi continua ad essere il più frequente tra le donne. Sono stati fatti passi da gigante nella terapia e nella capacità diagnostica di questo tumore. Cerchiamo di conoscerlo meglio e di rispondere ad alcune domande importanti. Ad esempio; perchè di altri tumori quasi non si parla e del seno invece si parla sempre? Viene solo alle donne? Non si può semplicemente operare? quali sono i campanelli d'allarme? è vero che i deodoranti fanno venire il cancro al seno?
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    Genetica, spazio e crisi di governo

    Genetica, spazio e crisi di governo
    Ci mancava una crisi di governo
    Il telescopio James Webb è troppo fico!
    Amazon e vaccini: pane per i complottisti
    Dior vs Valentino: scaramucce d’alta moda
    Perché gli uomini vivono meno delle donne? (Spoiler: non perché siamo più stupidi)

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    Cancro: La storia del perfetto omicida

    Cancro: La storia del perfetto omicida
    Tumore, cancro, neoplasie, brutto male... tanti nomi per un gruppo di malattie che oggi abbiamo persino il terrore di nominare.
    Oggi iniziamo una mini serie sul cancro, in cui cercheremo di capire cosa sia e perchè è così difficile da studiare e curare. In questo primo episodio vedremo alcune caratteristiche generali, alcuni falsi miti curiosità su questa casse di patologie. Nelle puntate successive cercheremo di fare un escursus sui tumori più frequenti e su quali scoperte sono state fatte e quali ricerche sono tuttora in corso.
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    Lucio Luzzatto - La Battaglia contro I Tumori

    Lucio Luzzatto - La Battaglia contro I Tumori
    Videopodcast 🔗🎞️ : https://youtu.be/KDbVayD3zjg 👉
    Genovese, ematologo e genetista Lucio Luzzatto, è uno dei più grandi scienziati italiani, un abile “generale” dell’esercito impegnato nella battaglia contro i tumori.
    Di lui Terzani ha scritto in Un altro giro di giostra: “È uno scienziato che non mi fa rimpiangere nessuno sciamano. Sarei stato ore a fare lo studente con un maestro come lui. Ha semplificato per me quel che era complicato”.
    L’obiettivo principale di Lucio Luzzatto nella ricerca e nell’insegnamento è stata la comprensione delle malattie umane a livello molecolare; durante tutta la sua carriera ha sempre combinato il lavoro scientifico con il lavoro clinico. La sua ricerca si è concentrata sulla base genetica delle malattie del sangue.

    SOCIAL
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    Guido Barbujani - Soggetti smarriti

    Guido Barbujani - Soggetti smarriti
    Videopodcast 🔗🎞️ : https://youtu.be/HcZa01XyXeA 👉
    Il viaggio, lo spaesamento, la fuga. Essere altrove e altrimenti: questa è la narrazione, divisa in brevi racconti, di Guido Barbujani.

    I social dell'ospite
    FB: https://www.facebook.com/Guido-Barbujani-424566341002296
    IG: https://www.instagram.com/guidobarbujani/
    Sito web: http://www.guidobarbujani.it

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    Bistory S05E06 Carlo II

    Bistory S05E06 Carlo II
    Carlo II (1661-1700) – Ultimo Asburgo di Spagna vive una vita infelice di disabilità fisiche e impotenze politiche definitive. Erede di una genetica figlia di centinaia di matrimoni tra consanguinei, è condannato al contrappasso di essere considerato tanto brutto da essere stregato e di non avere a sua volta eredi, sullo sfondo immancabile di una nuova, irrefrenabile, guerra europea.